Il Bianco & il Rosso - anno V - n. 50 - aprile 1994

OlLBIANCO al.IL ROSSO IIIIIIJU~ i a~, R4 [IJ~I 8 ProgrammaOnuperlosviluppo: «Prodere» Premessa Il programma «Prodere» è una iniziativa «regionale» (che comprende quindi azioni in più paesi) eseguita dall'Office far Projets Service dell'Undp (United Nations Development Program), con la collaborazione di alcune fra le principali agenzie delle Nazioni Unite, tra cui la Pah,o/Oms (Pan American Health Organization/ Organizzazione mondiale della sanità), il Ilo (Jnternational Labour Office) e l'Unhcr (United Nations High Còmmisariat !or Refugees). In generale, il mandato del programma Prode re consiste nel facilitare la reintegrazione economica e sociale delle popolazioni sradicate dalle loro aree di residenza a causa delle guerre civili che colpirono il Centro America negli anni '80, in una prospettiva di riconciliazione politica e sociale. Il Programma, attivo dal 1990 e con la prospettiva di ulteriori 16-18mesi di vita, gode di un finanziamento di 115 milioni di dollari, pari a circa 150miliardi di lire italiane, sostenuta dalla Cooperazione italiana allo sviluppo (Maedgcs). I paesi in cui opera il Prodere sono sei: Belize, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua. All'interno di questi paesi sono state individuate 14 aree in cui si concentra l'impegno del Programma. Lasituazione di partenza I conflitti che hanno sconvolto, negli anni '80, i paesi del Centro America sono ancora vivi nel ricordo dell'opinione pubblica. In Nicaragua una sanguinosa guerra civile ha contrapposto sandinisti e contras. In El Salvador si sono fronteggiati l'Flmn (Frente Farabundo Martì de Liberaciòn Nacional)-Fdr (Fronte Democratico Rivo55 luzionario) e le forze di destra e i militari. In Guatemala dure forme di repressione della contestazione al regime autoritario al potere hanno fatto decine di migliaia di vittime. Honduras, Belize e Costa Rica sono stati, in vario modo, coinvolti da tali avvenimenti. In dieci anni i morti a causa di tali conflitti sono stati almeno 300.000. Tra il 1980 e il 1989, inoltre, sono fuggiti dalle loro case più di 2 milioni di persone. Dal Guatemala (6.526.000 abitanti al 1988 - 108.889 kmq) si sono spostate in Messico 190.000 persone e nel Belize 25.000. All'interno del paese hanno lasciato le loro case 190.000 persone. Complessivamente, quindi, 405.000 guatemaltechi (cifra pari al 6,2% della popolazione) hanno lasciato i loro luoghi di origine. Sono invece entrate in Guatemala 180.000 persone da El Salvador e 40.000 dal Nicaragua (totale 220.000). Da El Salvador (5.232.000 abitanti al 1988 - 21.041 kmq) sono uscite 330.000 persone (180.000 sono andate in Guatemala, 100.000 in Messico, 30.000 in Honduras, 20.000 in Nicaragua). All'interno del paese si sono spostate 400.000 persone. Complessivamente hanno quindi lasciato i loro luoghi di origine 730.000 persone (cifra pari al 13,95% del totale della popolazione. Dal Nicaragua (3.058.000 abitanti al 1988 - 148.000 kmq) sono fuggite all'estero 520.000 persone (280.000 in Costarica, 200.000 in Honduras, 40.000 in Guatemala). All'interno del paese si sono spostate 350.000 persone. Le persone che complessivamente hanno abbandonato le loro case sono state 880.000 (cifra pari al 28.77% della popolazione). In Nicaragua sono arrivate 20.000 persone provenienti da El Salvador.

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