Il Bianco & il Rosso - anno V - n. 50 - aprile 1994

mai acquisita non solo la legittimità, ma la necessità di un pluralismo sociale, politico e culturale dei cattolici»13 • La fermentazione di una pasta, che rischia di farsi più dura - per logiche vecchie pur con strumenti nuovi - è ineludibile. È la cultura della risurrezione, che i credenti in forme diverse devono considerare e prassilicare nella loro vita di ogni giorno, trasformata in liturgia 14 . Le Chiese - titolari non in proprio, ma sempre per mandato divino, del loro servizio della commensalità attorno all'eucaristia, che non è meramente rituale ma vitale - sono chiamate all'animazione credibile di questo impegno di solidarietà, che passi dalla carta delle dichiarazioni alla carne delle operazioni. L'amore vissuto come solidarietà e tale solidarietà assunta ad a priori politico costituiscono il parametro d' obbligo per la mappa di un futuro di civiltà. Note 1 Cf. E. Mounier, Le personnalisme, in Id., Oeuvres, III/1944-1950, Seui!, Paris 1962, p. 500 (!rad. il. Il personalismo, Ave, Roma 1987, p. 126); Id., Révolution personnaliste e communaulaire, in Oeuvres, l/1931-1939, Seui!, Paris 1961, pp. 129-419 (!rad. il. Rivoluzione personalista e comunitaria, Comunità, Milano 1955); S. Palumbieri, L'uomo e il futuro, I/È possibile il futuro per l'uomo?, Dehoniane, Roma 1991, pp. 155-161; li/Germi di futuro per l'uomo, Dehoniane, Roma 1993, pp. 249261. 2 V. Possenti, La democrazia e il cristianesimo, in «A~nales Theologici» n. 6, 1992, p. 72. 3 Cf. AA.VV., Verso la pace. Tutela e promozione dei diritti umani, Elle Di Ci, Leumann (Torino) 1992; AA.VV., Il lavoro. Diritto e avventura dell'uomo. Le due encicliche Rerum novarum (1891) e Centesimus annus (1991) nei discorsi di Giovanni Paolo Il e nelle riflessioni de «L'Osservatore Romano», Libr. Ed. Vaticana, 1992. 4 Teilhard de Chardin, parlando dello stato evolutivo attuale dell'umanità, nota: «La più fondamentale Ira le diverse proprietà strutturali inerenti alla stoffa umana (o per meglio dire quella da cui derivano tutte le altre) è certamente quella di trovarsi traD!LBIANCO Ol.ILROSSO scinata in una irresistibile unificazione e organizzazione su se stessa dovute al duplice effetto della compressione planetaria e della compenetrazione psichica. Ciò tuttavia con la seguente riserva (assolutamente essenziale) che, per essere vitale e stabile, l'unificazione deve avere il risultato non già di soffocare, bensì di esaltare l'originalità incomunicabile di ogni elemento impegnato nel sistema unificalo: cosa possibile, come dimostrano su scala ridotta lutti i casi di "equipes" o di associazioni ben riuscile. In realta, a un osservatore attento, appare del tutto evidente che è più facile impedire alla Terra di girare che non all'umanità di muoversi, laboriosamente ma irresistibilmente, con un duplice movimento connesso, verso una totalizzazione personalizzante. Questa situazione evolutiva (riferibile a un processo di "avvolgimento" ancora ben più generale, vale a dire di ampiezza cosmica) è passala inavvertita sinché la socializzazione umana è rimasta alla fase iniziale di espansione ( occupazione ubiquitaria della Terra). Ma diventa sempre più riconoscibile man mano che si precisa, attorno a noi, la seconda fase: quella di una socializzazione di tipo • •:l, ...... 7·~ ~-- ~;•.. ._ 32 compressivo nella quale siamo appena entrali. Se non erro, è questa situazione che, nella misura in cui comincia a penetrare nella nostra coscienza, agita nel fondo delle nostre anime il mondo confuso delle aspirazioni dette ''democratiche"» (P. Teilhard de Chardin, L'avvenire dell'uomo, Il Saggiatore, Milano 1972, pp. 368-369). 5 Cf. Giovanni Paolo II, Christilideles laici (30.12.1988), n. 42, in Aas 81 (1989), pp. 394-521. I fedeli laici sono stimolali a concepire la carità «mai disgiunta dalla giustizia. [... ] Per animare cristianamente l'ordine temporale, [... ] i fedeli laici non possono affatto abdicare alla partecipazione alla "politica", ossia alla molteplice e varia azione economica, sociale, legislativa, amministrativa e culturale, destinata a promuovere organicamente e istituzionalmente il bene comune» (Ibidem). 6 Ibidem. Il testo, più avanti, con coraggiosa chiarezza dettaglia le forme patologiche di questa politica corrotta, «quali il ricorso alla slealtà e alla menzogna, lo sperpero del pubblico denaro per il tornaconto di alcuni pochi e con intenti clientelari, l'uso di mezzi equivoci o illeciti per conquistare, mantenere e aumentare ad ogni costo il potere». 7 G. Lazzali, La città dell'uomo, Ave, Roma 1984. 8 Giovanni Paolo II, Christifideles laici, n. 42. 9 K.R. Popper, La lezione di questo secolo, Marsilio, Venezia 1992. 10 G. De Rosa, Fare politica «da cristiani», in AA.VV., Nel mondo non del mondo, Supplemento a «Jesus», anno 13 (settembre 1991)pp. 36-44; cii. p. 39. Di notevole spessore di teologia politica si presentano alcuni editoriali de «La Civiltà Cattolica», riguardanti una rifondazione etico-culturale del «fare politica da cristiani»: Il Partilo Popolare Italiano a 70 anni dalla sua nascita, in: «LaCiviltà Cattolica», 3328 (1989), pp. 313-324; I partiti politici italiani all'inizio degli anni '90, Ibidem, 3352 (1990), pp. 313-326; L'Italia dopo il 5 aprile. Una via di uscitaper lapolitica italiana, Ibidem, 3406 (1992),pp. 325-332. 11 Sa] 121,2. Cf. «Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori» (Sal 127, 1). 12 Messale romano, Prefazio della celebrazione eucaristica di Cristo, Re dell'universo. 13 B. Sorge, Uscire dal tempio. Intervista autobiografica, a cura di P. Giuntella, Marietli, Genova 1989, pp. 66-68. 14 Cf.Roml2,l.

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