Il Bianco & il Rosso - anno V - n. 49 - feb.-mar. 1994

{)!L BIANCO ~ILROSSO 1 uufju~ iH i t4t4 (1~1• # Risanamento economico e riduzione del debito pubblico SCHEDA11 Le linee guida della politica economica - fatte salve emergenze imprevedibili - non potranno discostarsi molto da quelle perseguite nell'ultimo biennio, a partire dallo storico accordo sul costo del lavoro del 31 luglio 1992 e dalle misure del bilancio adottate dopo la crisi valutaria e finanziaria del settembreottobre dello stesso anno. Nel contesto di una politica dei redditi - di tutti i redditi - stringente, dev'essere dunque perseguita una ferma, seppur graduale, politica di riduzione del disavanzo pubblico. Va comunque evitato il rischio di aspettative destabilizzanti: chi ha sottoscritto il debito dello Stato dev'essere sicuro che non verranno prese misure percepite come espropriative, sia che passino attraverso il sistema fiscale, sia mediante regolazioni finanziario-valutarie. Questo pone limiti severi alla libertà d'azione della politica macroeconomica, proprio mentre maggiori margini di manovra sarebbero utilissimi per combattere la disoccupazione e le sue conseguenze. Ma è attraverso questa porta stretta che dobbiamo passare. PROPONIAMO: * la prosecuzione dell'azione di risanamento del deficit pubblico positivamente intrapresa dal Governo Ciampi, mediante una politica di bilancio che, nei suoi valori aggregati, stabilizzi l'aspettativa che il paese cammina verso il risanamento. I valori che si devono raggiungere sono imposti da questo scopo e solo da questo. E dunque, se è possibile raggiungerlo con un avanzo primario contenuto, tanto meglio: rimarranno maggiori risorse per l'occupazione e le politiche sociali; * un mix ragionevole di riduzione delle spese e di ristrutturazione delle entrate; * NO all'inclusione degli interessi sui titoli di Stato (Bot, ecc.) nel calcolo dell'Irpef; * una mobilitazione politica e diplomatica straordinaria in sede europea per sostenere il piano Delors o qualsiasi altra iniziativa di reflazione comune, mediante anche il perseguimento di iniziative parziali, con i paesi europei più sensibili al problema. 76

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