{)lLBIANCO ~ILROSSO • n11HP~•l~ittt◄ cu~• d Cultura dell'accoglienza e immigrazione SCHEDA 10 La promozione umana di tutti gli abitanti del pianeta costituisce per la nostra epoca, alle soglie del terzo millennio dell'era cristiana, un vincolo etico per una politica consapevole del proprio ruolo e delle proprie responsabilità verso la storia e verso l'umanità intera. Il divario tra sviluppo e sottosviluppo, tra l'abbondanza dei pochi e la miseria delle moltitudini del Sud e dell'Est del pianeta, grida vendetta al cospetto di Dio. La situazione è insostenibile non soltanto moralmente, ma anche politicamente, determinando - fra l'altro - un'ondata comunque inarrestabile di flussi migratori, con costi umani e sociali incalcolabili e con le tensioni proprie della convivenza fra etnie e culture diverse. Si impone un complessivo ri-orientamento degli equilibri e degli obiettivi dello sviluppo e dell'economia a livello mondiale. Occorre incentivare gli investimenti nelle aree sottosviluppate e fare spazio ai prodotti del Terzo Mondo sui nostri mercati. È necessaria e urgente la ridefinizione degli obiettivi, degli strumenti e delle metodologie della politica italiana di cooperazione allo sviluppo, uscendo dal pantano della corruzione e delle ambiguità che l'hanno caratterizzata e facendo leva sulle risorse tecniche e umane delle organizzazioni non governative, del servizio civile volontario e del movimento cooperativo. Ma occorre anche promuovere, all'interno delle società ricche del Nord del pianeta, una nuova cultura della sobrietà degli stili di vita, dell'universalità dei diritti umani, della nonviolenza, della tolleranza e dell'apertura all'accoglienza fra noi di uomini e donne diverse per razza, cultura, religione e modi di vita. Ciò comporta uno sforzo consistente di ricerca teorica, per affrontare la delicatezza e la complessità dei problemi della convivenza (che non possono essere nè sottovalutati, nè occultati), e un impegno formativo costante delle comunità locali, delle famiglie, della scuola, dei mezzi d'informazione e delle comunità religiose tutte. Ma esige anche una politica, una legislazione, e una strumentazione amministrativa in tema di immigrazione, che siano responsabili e conseguenti con gli obiettivi della solidarietà e dell'equità. PROPONIAMO: * la revisione degli attuali meccanismi di accesso regolare al lavoro, con individuazione di misure che favoriscano l'incontro diretto tra domanda e offerta di lavoro (indispensabile per la grande maggioranza delle attività lavorative oggi in grado di assorbire manodopera immigrata), quali: - l'istituzione del permesso di soggiorno per ricerca di lavoro e la creazione di un organismo apposito con funzioni di orientamento dei progetti migratori, con sportelli in tutte le regioni italiane e nei paesi di origine delle principali componenti del flusso di immigrazione; * la regolamentazione del lavoro stagionale, con l'istituzione di un permesso di soggiorno apposito della durata di sei mesi e con diritto di reingresso per l'anno successivo, trasformabile in permesso di lunga durata in caso di disponibilità di un'occupazione a tempo indeterminato; * la contestuale regolarizzazione degli immigrati irregolarmente presenti sul territorio nazionale, in grado di dimostrare lo svolgimento o la disponibilità di una occupazione. 75
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