{)!LBIANCO ~ILROSSO • t11• 0~•H~i ittf 4< 11~•I Infanzia - adolescenza - giovani SCHEDA7 È stata sempre carente, per non dire inesistente, una politica attenta ai bisogni, ai diritti, ai problemi delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi. Al di là della dilagante retorica puerocentrica, la dura realtà è che nei confronti dell'infanzia e dell'adolescenza è stata finora praticata solo una politica del sostanziale disinteresse, che ha utilizzato i giovani più per facile propaganda che per risolvere i loro problemi: una politica frammentaria, legata più all'emergenza esplosa (le tossicodipendenze, la criminalità giovanile e così via) che alla prevenzione più in generale del disagio. Il fatto che i minori non hanno voce per esigere la tutela dei propri diritti di persone in formazione non dovrebbe giustificare il disimpegno della politica in questo settore. Occorre invece sviluppare una particolare attenzione - e realizzare una globale strategia coinvolgente gli organismi statali, regionali e comunali nonché le risorse comunitarie e del privato sociale - a favore di chi ha bisogno di essere seriamente aiutato ad inserirsi nella società futura da protagonista di storia individuale e collettiva. PROPONIAMO: * la redazione di un codice dei diritti e dei doveri del minore, che raggruppi e coordini le diverse, e talvolta contrastanti, disposizioni legislative in materia di protezione del minore e di promozione del suo regolare processo formativo, adeguando la legislazione vigente alla Convenzione dell'Onu del 1989 sui diritti del bambino e sviluppando coerentemente i principi in essa affermati. * la predisposizione di una legge-quadro volta ad assicurare la prevenzione ed il recupero in caso di maltrattamenti in famiglia o nelle istituzioni; - strumenti idonei per rendere possibile un'adeguata formazione scolastica, culturale e sociale; un'effettiva attuazione del diritto alla salute; - l'attuazione del diritto all'informazione, e alla partecipazione; - le aggregazioni giovanili e lo sviluppo della personalità sociale dei giovani anche attraverso attività di tempo libero e di solidarietà sociale; * controllo sul rispetto da parte dei mezzi di comunicazione sociale della normativa vigente e tutela della privacy del minore; - disciplina giuridica più adeguata sia dell'impiego del minore nelle attività cinematografiche pubblicitarie e televisive, sia del rispetto della personalità del minore utente, anche attraverso un efficace sistema sanzionatorio delle inadempienze (per esempio, sospensione temporanea delle concessioni radiotelevisive). * l'istituzione in ogni regione di un ufficio di pubblica tutela che abbia legittimazione ad agire in giudizio a tutela dei diritti individuali e degli interessi diffusi (per esempio, agli spazi liberi o all'ambiente salubre e alla salute); - che vigili sull'impiego di idonee risorse a favore dei minori da parte degli enti locali; * interventi per ridurre il fenomeno dell'evasione scolastica, del lavoro minorile nero, dell'utilizzo del minore da parte della criminalità adulta, della prevenzione della prostituzione minorile, dell'uso di sostanze stupefacenti e per recuperare il disagio giovanile in genere attraverso azioni di sostegno ·non emarginanti. * approvazione immediata della legge sull'obiezione di coscienza al servizio militare, nel testo già approvato dal Parlamento nel 1991/92 e rirwiato alle Camere dall'allora Presidente della Repubblica, e coerente attuazione del servizio civile alternativo al militare. 72
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