Il Bianco & il Rosso - anno V - n. 49 - feb.-mar. 1994

Il lavoro come priorità D!LBIANCO ~ILROSSO 1 •x 11°~• a~, t+t4 ,o~•a SCHEDA2 Tre milioni di disoccupati, prevalentemente giovani e donne, costituiscono un'ingiustizia e un dramma sociale insopportabili, anche sotto il profilo etico. La mancanza del lavoro lacera l'identità personale e familiare e rappresenta un allarmante fattore di disgregazione sociale. La ripresa economica, che occorre perseguire con ogni mezzo, non sarà di per sè risolutiva del problema, che ha ormai evidenti caratteri strutturali. Occorrono rimedi non solo congiunturali, ma radicali. Primo fra questi - ben oltre i limiti della pur significativa esperienza dei contratti di solidarietà - un generale processo di redistribuzione della risorsa lavoro, all'insegna del lavorare meno per lavorare tutti. La riduzione e la flessibilità del tempo di lavoro nell'arco della vita rispondono anche all'emergente domanda - soprattutto delle famiglie e, in particolare, delle donne e dei giovani - di disporre più ampiamente della risorsa tempo. PROPONIAMO: * la riduzione generalizzata a 32 ore dell'orario di lavoro settimanale, da realizzarsi - con opportuni incentivi economici legislativamente definiti - per accordo fra le parti sociali e da finanziarsi mediante una corrispondente riduzione del 10 per cento degli oneri sociali e del 5 per cento dei salari (su base annua); * misure di penalizzazione - mediante la manovra dei contributi sociali - delle ore al di sopra della soglia delle 32 ore; * incentivazione del part-time; * compensazione delle riduzioni retributive con un sistema di integrazione dei redditi familiari insufficienti, utilizzando il risparmio sui costi finanziari ed economici della disoccupazione; * introduzione sperimentale e graduale di una leva del lavoro, che impegni per un anno ragazze eragazzi (in alternativa al servizio militare) in lavori di pubblica utilità, concepiti come servizio civile, con corrispettivo economico forfettario e limitato; * un più efficace raccordo tra scuola e mercato del lavoro, da realizzarsi mediante anche la riorganizzazione dell'intero settore della formazione professionale, e l'attivazione della formazione ricorrente o continua; * rivalutare - economicamente e socialmente - i lavori manuali, indispensabili per la società, così da superare la distorsione per cui, mentre aumenta la disoccupazione, aumentano contemporaneamente i posti di lavoro che rimangono scoperti. 67

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