Il Bianco & il Rosso - anno V - n. 49 - feb.-mar. 1994

Cari amici, {)!LBIANCO ~ILROSSO • 111°1~• a~, t-fACIJ~I B AchillOe cchetto aiCristiano-Sociali Roma,8febbraio1994 Al Coordinamento Nazionale Cristiano-Sociali Piazza Adriana, 5 - Roma colgo l'occasione del vostro incontro per confermarvi il punto di vista mio e del mio partito sulle questioni da voi più volte sottolineate, tanto negli incontri che abbiamo avuto, quanto in prese di posizione pubbliche. Anche io penso che non ci si debba né stupire né spaventare delle difficoltà che si devono superare nella costruzione dell'alleanza progressista, in quanto esse sono del tutto naturali in un impegno volto a unire forze che hanno storie, esperienze e culture diverse. A condizione, naturalmente, di saperle affrontare con tempestività e spirito costruttivo, come voi stessi avete sottolineato. Il che significa compiere scelte e avanzare proposte che le elettrici e gli elettori possano apprezzare come le più adeguate e rassicuranti per l'immediato futuro loro e del Paese; e, contemporaneamente, valorizzare - affermando nei fatti la pari dignità di tutti - il pluralismo dei diversi apporti all'alleanza progressista. A questi obiettivi abbiamo lavorato per comporre in modo non formale le divergenze che si sono fin qui manifestate e continueremo a lavorare per risolvere positivamente i problemi ancora aperti. A cominciare da quelli concernenti le proposte politico-programmatiche per ilgoverno, che devono rispondere ad evidenti esigenze di credibilità e di chiarezza. Mi consentirete di riassumere, con le stesse parole che ho usato in una lettera al Coordinamento Nazionale di Alleanza democratica - anch'esso riunito oggi - il mio giudizio. Con l'impegno diretto di Berlusconi, con i toni aggressivi che ha assunto, con lo strapotere televisivo che lo sostiene, le destre hanno accresciuto la loro spinta e il loro carattere minaccioso. È ormai evidentissimo, che, con il voto delle prossime elezioni, gli italiani non daranno solo una indicazione per il governo del Paese, ma saranno chiamati a decidere anche di altre cose perfino più importanti: se il confronto sociale e politico potrà mantenersi su un livello di civiltà o si piegherà alla sopraffazione del più forte; se il passaggio a nuovi assetti istituzionali potrà avvenire in forme democraticamente garantite per tutti. In questa situazione diventa ancor più importante l'indicazione, che ci accomuna, di un governo di ricostruzione nazionale. Tale governo deve avere a fondamento un nuovo patto fra gli italiani e garantire che la riforma dello Stato e della Repubblica giunga a compimento nelle condizioni di sicurezza e di garanzia democratica assicurate nei mesi difficilissimi trascorsi tra il referendum del 18aprile e lo scioglimento del Parlamento. Di ciò - come ho ricordato in altre occasioni - merito rilevante va riconosciuto alla presidenza Ciampi, che è stata, per efficienza e rigore, una positiva novità rispetto a precedenti esperienze di governo e che costituisce perciò una risorsada mettere a frutto, anche nel futuro, nell'interesse del Paese. La scelta di candidature comuni, che si apra a una ricca espressione della società civile mi sembra corrisponda non solo alla domanda di rinnovamento della rappresentanza politica, ma anche a questa più generale assunzione di responsabilità verso il Paese. I candidati dovranno esprimere e valorizzare, certamente, la ricchezza e il-pluralismo delle forze dell'alleanza che li sostengono; questo nulla ha a che vedere con metodi di spartizione burocratica e non contraddice, anzi rafforza, la scelta di rinnovamento e di apertura cui tutti siamo chiamati. Augurando buon lavoro, a voi oggi, e a tutti noi per i prossimi, immediati appuntamenti e adempimenti, vi invio i miei più fraterni saluti. Achille Occhetto 62

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