Il Bianco & il Rosso - anno V - n. 49 - feb.-mar. 1994

,P!I-~BIANCO l.XILROSSO DOCUMENTAZIONE In vistadelle elezionipolitiche del 27/28marzoprossimo,riteniamoutilepubblicare, come documentazione, elementi informativi sulla presenza dei «Cristiano-Sociali» nelle liste dei progressisti. Ricordiamo che, per motivi vari,essasi è realizzatasoloed esclusivamentenelle listeper l'uninominale Dichiaraziondei intenticomuni delleforzeprogressiste (Documentofirmatodal Tavolodei progressistisvoltosi a Romail 1 ° febbraio 1994) Noi, espressioni delle forze democratiche riformatrici e progressiste - quelle provenienti dal ceppo del socialismo e quelle di ispirazione cattolica, laica e ambientalista - dichiariamo il comune impegno di offrire agli elettori italiani una coere·nte possibilità di cambiamento e, su questa base, di presentare alle prossime elezioni politiche, un candidato unico con un simbolo comune in ogni collegio uninominale. Ci rivolgiamo a tutti coloro che avvertono la necessità prioritaria di una risposta democratica e innovatrice alla crisi italiana. Sono in gioco, infatti, fondamentali questioni di libertà, di certezza democratica, di affermazionepiena dei diritti di cittadinanza in ogni campo della vita del Paese. Siamo di fronte a perduranti difficoltà del bilancio dello Stato e ad una drammatica situazione occupazionale. Ci rivolgiamo in particolare, ai movimenti culturali e solidaristici impegnati nella società civile, alle associazioni e alle organizzazioni dei lavoratori e delle professioni, alle forze della scienza e della ricerca, a quelle forze del mondo imprenditoriale che hanno a cuore la crescita sociale, civile, democratica dell'Italia. Noi qui dichiariamo gli intenti comuni che motivano il patto che stringiamo fra noi e proponiamo agli italiani e che si fonda sul rispetto pieno delle identità politiche e ideali di cui sono portatrici le diverse forze che si collocano nel campo progressista. Abbiamo avuto negli ultimi anni vicende storiche che hanno mutato profondamente l'assetto del mondo, sconvolto consolidate impostazioni ideologiche, aperto crisi profonde nelle economie delle società indu59 striali avanzate e aggravato, in modo lacerante, le questioni dell'ambiente e del lavoro e il divario tra «Nord»e «Sud»del mondo. Tali eventi hanno avuto conseguenze dirompenti anche sulla società italiana. Il venir meno di motivazioni, che per decenni avevano dato un forte contributo alla costruzione e al mantenimento del consenso nei confronti del vecchio sistema politico, intrecciandosi con le difficoltà della crisi economica, ha messo a nudo aspetti di gravissima degenerazione nel funzionamento della politica italiana: corruzione nella vita pubblica, intreccio perverso tra pubblica amministrazione, affari e partiti, perdita progressiva di senso dello Stato e della legalità da parte dei responsabili, ma anche da parte di larghe fasce della società civile. È necessario voltare pagina. La questione morale e il ripristino della legalità la questione sociale e l'effettivo diritto al lavoro devono essere a fondamento della nuova fase che si apre per la Repubblica italiana, in cui bisogna ridare fondamento di valori etici alla politica, procedere ai cambiamenti strutturali che la situazione economica richiede senza venir meno ai principi di solidarietà collettiva, far sì che il nostro Paese dia alla vicenda internazionale il suo contributo per avvicinare la realizzazione di forme di governo sovranazionale dei problemi e dei conflitti, fermando le dinamiche di contrapposizione sanguinosa e le condizioni di sofferenza oggi presenti. Questa forte volontà di cambiamento deve ora tradursi nella rigenerazione del complesso delle istituzioni democratiche a ogni livello, in forme nuove, trasparenti ed efficaci della partecipazione democratica e in

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