Il Bianco & il Rosso - anno V - n. 49 - feb.-mar. 1994

torali, che le varie anime del partito modellavano un paese di capitalismo consumista, le cui scelte di politica economica venivano operate come se non esistesse il dramma planetario del Terzo e Quarto mondo con la sua miseria, la sua fame, il sottosviluppo, l'indebitamento dovuto allo sfruttamento da parte dell'Occidente (cristiano per definizione e per irrisione). Dopo dodici anni di esperienza nel Comitato Nazionale della Dc mi permisi di dire a Paolo VI «Santità, la Chiesa non può legarsi ad un cadavere», spiegando quale·era lo stile di vita, la modalità di alimentazione fianziaria, il costume politico di troppi e, al tempo dell'affare Lockeed, venivo accusato di essere il solito esagerato estremista perché affermavo che tali affari erano in Italia migliaia, come oggi si vede. Appassionatamente, Ira incomprensioni e critiche e perdita di amicizie non di rado, abbiamo combattuto per una politica di cristiani seri, fedeli allo essenziale, aperti ad imparare dalla realtà e da ogni altra {)!LBIANCO ~ILROSSO • ,nJai§t •a ;1 esperienza politica, pronti alla collaborazione con tutti per la crescita della democrazia e di una società diversa che non allevasse poveri sempre nuovi, emarginali, pensionali in miseria. Un terzo d'Italia nel frattempo veniva innondato di miliardi non solo dalla Cassa del Mezzogiorno, ma dal clientelismo citato, arricchendo solo la classe dirigente senza realizzare le opere pubbliche e le strutture indispensabili allo sviluppo ... E il risultato in campo «cattolico» è oggi questo: il sedicente Centro Dc a servizio del Cavaliere che fa paura per la nostra democrazia, alleati di Bossi e Fini; il meritorio e coerente Martinazzoli con l'ondivago Segni (forse) a rischiare e sognare un nuovo Centro; una Rete - con capo barca Dc - che ha pescato pesci buoni e pesci vecchi; e poi noi Cristiano-Sociali, aperti alla collaborazione con i cosiddetti «progressisti» italiani. Abbiamo dalla nostra il vantaggio di non essere la temuta «diaspora», ma un movimento ben visibile nei princi48 pi, nei contenuti, nei valori, nelle scelte politiche, che sta dalla parte dei lavoratori, dei disoccupati, delle famiglie in difficoltà, dei vecchi e nuovi poveri. Così dovrebbe essere almeno: ma, mi domando, come saranno rimasti, quale giudizio anche di noi «progressisti» avranno dato quelli che hanno assistito da settimane alla manfrina della ricerca di collegi sicuri, alla conta dei collegi e non solo in Sicilia, alla ricerca dei soliti vertici di garantirsi la migliore riuscita personale e di ditta, allo scongelamento del metodo «Cencelli»? Speriamo solo che alla fine lo Spirito illumini gli italiani per il bene comune, per la crescita di una vera democrazia, per la scelta di una nuova classe dirigente, capace quanto umanamente (e cristianamente possibile) di un vero spirito di servizio, di Ministri che conoscano quel poco di latino necessario per sapere che ministro in latino significa servitore.

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