D!.LBIANCO a.l, IL ROSSO • u•i.'ffl I a ; 1 Il contributopportuno deiCristiano-Sociali H o l'incarico di recarvi il saluto di altri amici milanesi, Luigi Pasinetti, Franco Pizzolato, Franco Monaco, impegnati ne «La città dell'uomo», l'associazione fondata da Giuseppe Lazzati, che mi piace qui ricordare come uno dei nostri più lucidi e coerenti maestri di vita spirituale e impegno civile. Ermanno Gorrieri sa che, al momento in cui decise di avviare l'esperienza dei Cristiano-Sociali, manifestai più di una riserva sull'iniziativa. In particolare temevo che questa nuova presenza aggiungesse nuovi ostacoli all'auspicata razionalizzazione del nostro sistema politico. Mi sono, però, ricreduto e devo, ora, riconoscere che, nell'attuale congiuntura, il movimento dei Cristiano-Sociali ha una sua pertinenza e merita d'essere sostenuto. Il mio ripensamento è motivato, tra l'altro, dalla considerazione di taluni fenomeni che sembrano oggi prevalere in autorevoli ambienti del cattolicesimo politico: - il trasformismo degli uni, rispetto al quale netta risalta la linearità di percorso di Gorrieri; - l'inerzia, quando non la scelta moderata, di uomini e forze che, invece d'investire il patrimonio sociale e politico dei cattolici, danno quasi l'impressione di volerlo ibernare e svendere. A mio modo di vedere, i CristianoSociali possono svolgere un ruolo di non poco rilievo: a) alimentare, intanto, i valori e i convincimenti della tradizione cattolicodi Luciano Pazzaglia democratica (sia pure senza la pretesa di esercitare su di essi una sorta di monopolio); b) essere presenti nello schieramento progressista, concorrendo a promuovere la nascita di una sinistra «giusta» (affrancata dal vecchio mito dell' «unità delle sinistre»); c) incrementare il passaggio di singoli e gruppi cattolici su posizioni riformiste. Quale apporto possiamo offrire alle prospettive di un'alleanza progressita? A me pare che noi possiamo offrire un triplice contributo: 1) le istanze di alcuni valori; 2) un certo stile nel vivere la politica; 3) e, infine, talune indicazioni sul piano dei contenuti programmatici. 1. Prima di tutto le istanze che hanno alimentato i momenti più alti del cattolicesimo politico: a) la visione personalista della politica (la politica non si giustifica per se stessa, ma nel servizio che deve rendere alla crescita delle persone e della collettività); b) il solidarismo (per un impegno politico che, mentre si cura dell'interesse generale, cerca di favorire la promozione dei più deboli); c) lo stretto nesso fra morale e politica (mai come oggi abbiamo compreso e apprezzato il senso di questa elementare verità: la politica o è morale o non è); d) la dimensione della laicità (con le implicazioni che comporta: riconoscimento delle leggi proprie dell'agire politico, consapevolezza della complessità della vita sociale, senso della praticabilità storica delle idee); 32 e) la povertà della politica (persuadersi che la politica, se è momento portante della vita personale e collettiva, non può costituire la salvezza dell'uomo). 2. Secondariamente, occorre testimoniare e diffondere alcuni comportamenti politici, tanto più in quanto la politica corrente predilige l'imbarbarimento e la semplificazione: a) un operare politico rigoroso (improntato cioè al principio della legalità e della verità); b) una politica per e non contro (una politica che, lungi dal demonizzare il nemico e radicalizzare i conflitti, promuova il confronto e la ricerca delle soluzioni condivise); c) una politica ragionata (non soggiacente né al pragmatismo né alle fughe utopiche, ma capace di elaborare un ordine di priorità coerenti); d) una politica antidemagogica (una politica che abbia anche il coraggio delle scelte dure e, all'occorrenza, delle decisioni impopolari). 3. Infine, è necessario che, nella messa a punto della cultura e della strategia dello schieramento riformatore, insistiamo su alcune istanze programmatiche. Fra queste istanze, porrei: a) l'ammodernamento del nostro sistema d'istruzione (da considerarsi, ormai, come una delle questioni nazionali): - innalzamento dell'obbligo scolastico; - riforma della scuola secondaria, con appropriata valorizzazione del canale dell'istruzione professionale (secondo una prospettiva che consenta di
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==