O!LBIANCO ~ILROSSO • uu.. i§J• a ; 1 Oltrel'unitàpolitica. Sviluppoe solidarietà L a mia riflessione in questo delicato e difficile momento politico parte dall'osservatorio particolare di Sindaco di Torino. La mia città, nel pieno della crisi della Fiat, mi sembra sollo molti aspetti una metafora della situazione del nostro Paese. Torino attraversa una crisi strutturale che è legata alla crisi dell'industria dell'automobile e che la obbliga a ridefinire il proprio futuro. In questo senso affermo che Torino è un caso nazionale. Le sue risorse di tecnologia, di conoscenze e di lavoro sono risorse che il Paese deve reinvestire con progetti di politica industriale di respiro strategico. La crisi della Fial, che ha come epicentro Torino, non è dunque una crisi solo congiunturale né ha valenze solo di tipo locale; l'area torinese non ha bisogno di essere assistita con interventi episodici mirali solo a tamponare emergenze sociali. In questo senso preciso è metafora di tanti altri problemi strutturali del Paese. Problemi di queste dimensioni si possono affrontare soltanto sulla base di un solido patto sociale che sappia trovare il giusto equilibrio e le necessarie mediazioni tra la cultura dello sviluppo e la cultura della solidarietà. D'altra parte è anche evidente che non basta la dimensione della città per dare soluzioni adeguate a questo tipo di problemi: è necessaria una dimensione nazionale, di governo. È la sfida che deve affrontare lo schieramento progressista, il solo che è attrezzato per coniugare efficacemente le due culture politiche citate. di ValentinoCastellani 16 . ~:.,: ........ .. ,,:.--· .... ,,. ,. ~ Con questa premessa non posso evitare di esprimere una certa preoccu - pazione sulla evoluzione attuale del dibattito politico nell'ambito del «tavolo progressista». Vedo prevalere logiche di schieramento al posto di più auspicabili e necessarie logiche di programma e vedo emergere con insistenza affermazioni forti sulla ricostituzione della «unità delle sinistre» che mi sembrano connotarsi di vecchi e superati contenuti ideologici a scapito di chiare proposte programmatiche. Questa posizione mi pare anacronistica soprattutto se raffrontata al nostro superamento della «unità politica dei cattolici», proprio grazie al!'aver privilegiato i contenuti di una proposta politica per il governo del Paese. Ritengo dunque, in conclusione, di condividere sia l'analisi della situazione falla in apertura da Gorrieri che il quadro di riferimento ideale proposto nella bella ed ampia relazione di Moro. Dobbiamo continuare ad operare con determinazione perché il «tavolo progressista» imbocchi la strada dei contenuti programmatici di una forte proposta di governo, perché è su questa linea che in molte delle nostre città siamo riusciti a cogliere le attese di cambiamento e di rinnovamento della politica, insieme naturalmente alla scelta di candidati credibili perché liberi dalle vecchie logiche di pura appartenenza ad uno schieramento, ma piuttosto impegnati in un progetto dai contenuti concreti e comprensibili per gli elettori e le elettrici.
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