Il Bianco & il Rosso - anno V - n. 49 - feb.-mar. 1994

monianza quanto la loro appassionata partecipazione, in collaborazione con altri, alla costruzione di una migliore convivenza umana. Contro tutti i gattopardismi che tendono a cambiare qualche cosa perché tutto rimanga come prima; contro le nuove forme, più sottili e subdole e perciò ancora più pericolose, di manipolazione degli uomini perché restino solo sudditi e non divengano finalmente cittadini; contro i nuovi particolarismi ed egoismi che tendono a perpetuare antichi privilegi o a crearne di nuovi; contro le molte intolleranze nei confronti di chi non è omologo a un modello prefabbricato di uomo «moderno» e produttivo; contro tutte le sottovalutazioni dei bisogni non meramente materiali dell'uomo e contro tutti gli asservimenti realizzati attraverso l'elargizione di piccole libertà sostitutive del progetto di autentica liberazione; contro i pericoli, anche se opportunamente celati, di nuovi autoritarismi e di irresponsabili permissivismi dimentichi dell'ammonizione di Pascal secondo cui «Lagiustizia senza la forza è impotente ma la forza senza la giustizia è tirannica»; contro l'enfatizzazione dei diritti e la sottovalutazione dei doveri e la diffusa tendenza più a soddisfare i desideri che a preoccuparsi dei bisogni; contro tutto ciò i cattolici organizzati devono concreta• mente operare ricercando alleanze che consentano di attuare questi principi. La crisi della vecchia forma di partito, e la necessità sottolineata dal nuovo sistema elettorale di realizzare alleanze, rende più facile la costruzione di raggruppamenti politici compositi e non egemonizzati che si facciano carico di queste preoccupazioni e costruiscano insieme non solo programmi coerenti a queste direttive di azione, ma anche progetti concreti e prassi politiche che le sappiano realizzare. Per i cattolici democratici - che sentano il dovere non solo di testimoniare i valori in cui profondamente credono, ma che intendano anche contribuire attivamente perché essi siano incarnati nella Storia - è tempo ~i1~~~1· --~ . :: ::-- . O!LBIANCO ~ILROSSO IIIlài#J•M;J ~;"'".1... ~-=- ._. ·: i1~·::- . -~- ·:-;-·--,.,,,':"' ·<:. ,<,::L~~•-~ :~;;,.i~,:. 'i:~ì:~:~::~";\<.~~-~~ ....... _ :···211 di effettuare scelte coraggiose e responsabili. Le prossime elezioni saranno risolutive per l'avvenire del nostro paese: non solo, o non tanto, perché bisognerà affrontare una grave crisi economica e quindi imporre sacrifici pesanti che debbono essere equamente ripartiti e non addossati, come sempre, ai più deboli, ma anche perché si tratterà di delineare le strutture portanti della nuova Repubblica. Strutture portanti che potranno radicarsi ancora, sui valori fondanti del nostro patto costituzionale o discostarsi da essi; cioè sul 15 personalismo, sullo sviluppo delle comunità intermedie, sul pluralismo, sulla partecipazione, sulla solidarietà, sulla pace da perseguire tra le nazioni, sul rispetto della libertà di coscienza, sulla distribuzione del potere fra diversi organi che si controllino reciprocamente, sulla autonomia della magistratura, sulla imparzialità e trasparenza della pubblica amministrazione. Questi valori non sempre sono stati pienamente attuati, e talora la loro traduzione nella legislazione ordinaria e nella prassi amministrativa è stata tutt'altro che esente da critiche: ma ciò non toglie che quei valori restano pienamente validi e che l'impegno della nuova Repubblica dovrebbe essere quello di realizzarli più compiutamente non di accantonarli. Vi è invece il pericolo, tutt'altro che ipotetico, che aggregazioni all'insegna del liberismo, del!'efficientismo, della deregolamentazione, 'dell'ordine ad ogni costo, della privatizzazione dei servizi e della drastica riduzione delle politiche sociali, della tutela degli egoismi appagati (che tendono, tra l'altro, anche a riciclare vecchio personale politico) riportino di molti anni indietro il quadrante della storia. In questo scontro tra chi vuole proseguire sulla strada della maggiore compiutezza democratica e chi invece vuole radicalmente innovare per restaurare, i cattolici democratici non possono restare marginali. Nelle forme e con le modalità che potranno essere meglio delineate in questo incontro, i Cristiano-Sociali intendono dare il loro apporto, inserendosi in una alleanza progressista che possa rifondare, sui valori sopra indicati, il Paese senza massimalismi e senza velleitarismi. Non è questo il momento storico in cui i cattolici possono salvarsi l'anima testimoniando - pur se nella insignificanza politica e fuori da un progetto realizzabile - una propria astratta identità: mai come oggi è vero l'ammonimento del Vangelo secondo cui chi vuole salvare la propria vita la perderà ma chi perderà la propria vita, per servire verità e giustizia, la salverà.

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