compagnare l'uomo nel suo cammino di .liberazione. Questo tesoro di energie e di esperienze deve essere posto a servizio della comunità umana in cui siamo inseriti. E ciò non solo proponendo soluzioni ai problemi dell'uomo e della comunità di oggi ma anche essendo testimoni della speranza (virtù teologale che si fa dinamica storica) contro tutti i catastrofismi e i disimpegni; testimoni della carità e cioè della attenzione, nella solidarietà, alle esigenze delle persone, specie di quelle che hanno avuto meno fortuna nella vita; testimoni della giustizia affinché ciò che è giusto per me e dovuto a me sia giusto e dovuto anche per l'altro, superando i molti privilegi che ancora rendono solo declamatorio il principio di eguaglianza tra gli uomini e rimuovendo le «strutture di peccato» causative di ingiustizie e di sofferenza. 2. Una seconda considerazione da tener particolarmente presente è che il mondo cattolico itàliano non è costituito da un blocco univoco e monolitico ma contiene nel suo interno una molteplicità di orientamenti, valutazioni, proposte. Se - come riconosceva Paolo VI - una medesima fede -può condurre a impegni diversi per cui bisogna riconoscere una legittima varietà di opzioni (OA50); se la fede - come riconosceva Giovanni Paolo II - non può essere ridotta ad ideologia e la stessa dottrina sociale cristiana ha carattere teologico non ideologico, morale non tecnico, profetico non prescrittivo (S R S 41); se l'identità dei cattolici (come hanno riconosciuto i Vescovi italiani in La Chiesa italiana e le prospettive del paese) «non coincide con i programmi di azione culturale sociale e politica che i cristiani, singoli o associati, perseguono ma si fonda invece sulla fede e la morale cristiana con il loro preciso richiamo all'insegnamento in campo sociale e si vive nella comunione ecclesiale»; se l'identità cristiana - sono sempre i Vescovi italiani nel documento sopra citato - è «da incarnare, senza rivendicarla solo per se, nel pluralismo delle situazioni, {)!LBIANCO '-"' ILROSSO 1111 t-i§t•?f;I ~ -- -·- _:,__.._;,_ \ .. .. -- -~,::... giorno per giorno, quando proprio la fede anima le competenze umane dell'analisi, del confronto, della mediazione e della prospettazione»; se tutto ciò è vero i cristiani - che nell'attività politica sono chiamati non a proclamare il Vangelo e la conversione dei cuori, o a certificare la loro identità, ma ad edificare una società pienamente umana - possono entrare nel dialogo della storia sulla base di opzioni diverse e realizzando collaborazioni specifiche di diverso tipo. In realtà l'identità e l'unità dei cristiani deve realizzarsi intorno ai valori cui si deve rimanere fedeli pur nel difficile, ed eventualmente diverso, modo di radicarli nella storia; l'unità più che mono11 litismo in un'unica struttura organizzativa e in un'unica proposta deve essere un saper riflettere insieme, con modalità diverse tutte da sperimentare, sul significato dei valori nel divenire storico, sulla loro traducibilità nelle contingenze della vita, sul discernimento dei pericoli per tali valori che si annidano all'orizzonte. Deve anzi rilevarsi come oggi una rigida unità dei cattolici in una unitaria struttura partitica rischia fortemente di condannare alla sterilita ed alla insignificanza la presenza dei cattolici nel nostro paese. Innanzi tutto perché la compresenza di posizioni diverse all'interno di un unico partito ha effetto paralizzante, impedendo la costruzione di un programma comune che non sia di meri principi e bloccando l'azione concreta sulla base di veti incrociati. È quello che è avvenuto negli ultimi anni nella Dc quando, nell'impossibilità di effettuare scelte ampiamente condivise, si è rinunciato a fare politica e ci si è conseguentemente appiattiti sulla mera gestione del potere. Poi perché l'arroccamento dei cattolici, sia pur meramente nominale, in un unico partito ha portato all'isolamento nella difesa e nella propulsione dei valori propri del mondo cattolico e quindi alla loro più difficile tutela e promozione. Per scardinare, o quanto meno mettere in difficoltà quello che costituiva il perno della vita politica italiana, le opposizioni - e spesso gli stessi alleati che volevano acquisire maggiore spazio politico - si sono coalizzati «contro», proprio sul terreno delle istanze per il cattolico più essenziali, mentre la chiusura nell'autosufficienza ha reso impossibile realizzare accordi extra moenia per preservare il possibile (la vicenda dell'aborto può essere illuminante). Infine perché - nella nuova situazione conseguente alla riforma elettorale - un piccolo partito di cattolici, necessariamente minoritario, che per unire potenzialmente tutti i cattolici deve porsi come autosufficiente e non scegliere Ira le po sibili alleanze con i poli contrapposti, diventerà di fatto del tutto marginale nella dialettica politica. Si spreca così una occasione straordinaria per pote-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==