{)!L BIANCO """ILROSSO • •~i I i ;\ti ~i I ■ Norni,simboli,presenze. Esserevisibilintempiopachi di Paolo Giammarroni empi cupi per la comunicazione politica. Le T regole del passato appaiono inservibili, le nuove latitano. Con Tangentopoli sono affogate le campagne elettorali quasi-gratuite in cambio di appalti ad elezioni vinte, gli spot di singoli candidati ben ammanicati (ora gli spot sono vietati per legge) e persino le campagne sociali anti-Aids con mazzette per importanti esponenti di società di consulenza e pubbliche relazioni. Come si comuni<::heràd'ora in poi? Le elezioni dei sindaci hanno dato qualche prima indicazione concreta. Proviamo ad avvicinare queste riflessioni dai grandi raggruppamenti alle nuove componenti del sociale impegnato in politica. Forse qualche ragionamento può essere utile anche per la nascente fase di avvio dei CristianoSociali. l. Lanciare una sigla. Non ci sono più nomi forti in giro. La Seconda Repubblica riparte da una ridefinizione pressoché completa di marchi, sigle, dizioni, colori di appartenenza. Quasi abolita la parola «partito», è tutto un fiorire di Alleanze, Leghe, Unioni, Patti, Forum. Da un lato si vuole sottolineare il carattere di aggregazione tra più forze, senzél più egemonie di perni centrali, dall'altro si cerca di indicare nella nascente forza politica più un Luogo (magari provvisorio) di dialogo tra diversi che un Palazzo già predisposto per l'uso dei voti ricevuti. C'è dunque più spazio per chi intende presentarsi proprio ora. Abbiamo però anche un alibi in meno. Se non ce la faremo a farci riconoscere, non potremo più dire che sono i Moloch in circolazione ad averci impedito un «posto al sole». Dunque evitiamo di enfatizzare il problema 69 dell'accesso. Ed evitiamo sterili euforie per un titolo più grande avuto su un giornale. In senso stretto, l'azione di lancio del movimento ha possibilità di essere sostenuta dai massmedia solo se si sarà data proprie gambe per camminare. Il gabbiano di Rutelli può essere piaciuto o meno dal lato grafico, ma non avrebbe mai volato alla vittoria senza una minuziosa e mirata campagna condotta con «azioni» pubbliche. Vendite di quadri, serate in «salotti» a discutere, discoteche trasformate in arene politiche, e così via. Senza arrivare alle grandiose spedizioni di Greenpeace, la visibilità va curata in partenza mettendo in moto le reazioni che più ci interessa ottenere. Davanti al «nuovo» più o meno spettacolarizzato il sistema dei massmedia non può a lungo tirarsi indietro. Davanti alla sola invocazione. «Ci siamo anche noi!», risponderanno invece solo i pochi massmedia a noi amici. Da questo punto di vista, non c'è migliore «spunto» di comunicazione in fase di lancio che il buon giudizio di chi ci ha conosciuto e ha proprio voglia di parlare in giro di noi, bene possibilmente. Come dialogare allora non solo con l'area che ha i nostri stessi cromosomi, il nostro linguaggio, le nostre esperienze? Cioè come convincere non solo chi è praticamente già convinto? 2. Lanciare il candidato. Solo un viso riconoscibile appare capace di coagulare in sé, nel bene e nel male, le qualità dei nuovi movimenti politici. Abbiamo sostenuto con forza le riforme elettorali in senso maggioritario per ottenere piena riconoscibilità del mandato tra votante e votato.
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