.{)li~ BIANCO l.XILROSSO L'EUROPA E IL MONDO Somali1a994. Prepariamocaildopoguerra L a pace si farà. Forse molto prima di quando le Tv, compiaciuti specchi di immagini cruente, ci facciano supporre. Nel mondo islamico, gli abbracci tra leaders nemici sono improvvisi e travolgenti come uragani tropicali. Cominciare a riflettere sui problemi della pace - che poi sarà un lungo e travagliato dopoguerra - potrebbe sviare energie dalle iniziative violente: così contribuire a risolvere anche i problemi più immediati. di Giulio Querini I somali - abituati alle lunghe transumanze in cerca di pascoli - sanno per antica saggezza che dopo la lotta per la sopravvivenza c'è il problema meno eroico, ma ugualmente assillante, del cibo quotidiano. La riflessione può articolarsi su due livelli: politico-istituzionale e economico-sociale. Al primo livello si prospettano due possibili sbocchi alla crisi attuale: da una parte la creazione di alcuni stati indipendenti (due, già delineati, nel Nord forse altrettanti nel resto del Pae65 se) con iì potere concentrato nei clan localmente dominanti; dall'altra uno Stato Federale, unitario ma articolato in una miriade di comunità locali ampiamente autonome. La scelta Ira queste due prospettive spetta ai somali, non agli Occidentali. L'Onu e le altre forze straniere possono solo tutelare i clan e le comunità più deboli, «dare voce a chi non ha voce». Si chiede spesso ai somali di essere uniti e ragionevoli, in base alle regole di pensiero occidentali. Ma perché anche gli occidentali non do-
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