Il Bianco & il Rosso - anno V - n. 48 - gennaio 1994

D!.LBIANCO ~ILROSSO t;iikiil•ii tive Rifondazione si assegna in materia di privatizzazioni, se intende superare la tradizionale propensione a collocarsi all'opposizione, se il caso di Crotone è stato riesaminato criticamente nelle sue assurdità e incongruità produttive e ambientali che non possono essere disgiunte mi sembra, dalla dimensione sociale,. quali prospettive di politica internazionale ed europea Rifondazione propone (penso ad esempio alla proposta di rigetto dell'accordo di Maastricht). Quali tesi congressuali, il Congresso farà proprie e molto altro ancora. Sono del resto Tesi dove la questione ambientale, citata di sfuggita solo due volte nel voluminoso fascicolo che le compone, viene annegata in un linguaggio talmente intriso di «marxismo della cattedra», da lasciare quantomeno perplessi. Ho già anticipato, durante i lavori del Consiglio Federale dei Verdi di Roma, e qui mi riferisco ad Ad, della indisponibilità dei Verdi a lavorare alla candidatura di Ciampi per il dopo elezioni come egualmente ho già spiegato qual è la posizione dei Verdi a pregiudiziali di natura ideologica o nominalista. Naturalmente, tralascio, invece, l'apprezzamento, espresso in molte occasioni, sul lavoro paziente di tessitura (nei confronti ad esempio di laici, socialisti e cristiano sociali) che Ad ha percorso durante una lunga fase, per rompere gli steccati e le reciproche sordità, che hanno caratterizzato la sinistra e i progressisti italiani: lavorio al quale molti Verdi hanno portato il loro originale e apprezzato contributo. Questi commenti verso i nostri naturali interlocutori politici voglio concluderli con un appello diretto ai Cristiano Sociali, (a Gorrieri, 28 Camiti e perché no alla stessa Rosy Bindi) la cui continuità va ora riaffermata e alla cui esperienza tanti Verdi hanno nei mesi scorsi partecipato: Mattioli, Boato, Giuliari ed altri, ai quali ci lega una prossimità di molti valori. Leggendo le parole di Giovanni Paolo II (un Pontefice che i Verdi criticano sui temi demografici) pronunciate durante il saluto dell'Angelus in Cadore l' 11 luglio 1993sentiamo una vibrazione comune. «È sintomatico che nel nostro tempo sia sorto un grande movimento culturale, mirante alla difesa e alla riscoperta dell'ambiente naturale. A tal urgenza occorre sensibilizzare specialmente i giovani. L'olocausto ambientale è la questione fondamentale alla quale sono chiamati i giovani. Alla fine dei tempi avverrà la mietitura di ciò che Dio ha seminato e l'uomo sarà sottoposto al giudizio di Dio. Avendo ricevuto molto, di molto gli sarà domandato conto. L'uomo è responsabile non solo di se stesso, ma anche delle altre creature. Lo è in senso globale, a Lui infatti è legata la loro sorte nel tempo e al di là del tempo». Ai Verdi, dunque, toccheranno compiti di amalgama, garanzia, persuasione. A nostra volta pretenderemo chiarezza assoluta nella complessa messa a punto degli accordi per affrontare le elezioni politiche, con un compact di forze decise, equilibrate e fedeli a regole di parità e di rispetto per gli apporti diversi, per diverse sensibilità, per storie fin qui separate. Per i Verdi la misura dell'impegno ambientale della intesa costituirà il primo e fondamentale codice di lettura. Esprimo più di una speranza. Sono ottimista sulla possibilità di giungere a questo risultato.

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