.i)!LBIANCO '-",,JLROSSO tiiiiiliii Treprioritàperi progressisti: riforme,fisco,lavoro di Gianfranco Pasquino rogrammi, programmi, programmi. Le sha- p kesperiane words, words, words. Mi raccomando: soprattutto nessuna lista della spesa. Il programma dei progressisti deve essere fatto assolutamente di pochi punti. Sono e devono essere priorità con l'indicazione delle relative soluzioni, dei loro costi immediati e dei loro vantaggi futuri, ma non a futura memoria. Vale a dire che i progressisti debbono riuscire a governare anche gli effetti e le conseguenze delle soluzioni da loro attuate e sapere riformarle per tempo. Questo è il riformismo: capacità di rapida e accurata autocorrezione delle innovazioni introdotte in un sistema complesso. Le priorità le fornisce la storia politico-economica di questo paese. Se non si ristruttura lo Stato, se non si ricostruiscono i suoi meccanismi politici e amministrativi, non si potrà né attuare né valutare né correggere nessuna riforma. Dunque, la prima essenziale priorità è la riforma del sistema politico a cominciare dal decentramento. Potrà anche essere federalismo, ma mai il secessionismo dell'irresponsabilità leghista. La soluzione consiste nell'attribuzione piena di poteri, funzioni, risorse precisamente definite ai governi loca- \ - ., 25 li: comuni e regioni (e si dovrebbe pensare seriamente all'abolizione delle provincie). Ciascuna entità locale dovrà essere in possesso di competenze esclusive, dovrà essere messa nelle condizioni di esercitarle senza interferenze, con ricorso a risorse trasparenti e facilmente controllabili dai cittadini. Gli effetti di una riforma delle autonomie di questo tipo si avranno sia sul Parlamento, da differenziare in senso federale, da alleggerire di compiti, da riorientare, sia sul governo che dovrà avere reali e incisivi poteri di intervento e di orientamento. E quindi anche elezione diretta del Primo ministro con la sua maggioranza. Fare poche cose, solo quelle realmente importanti e distribuire ai ministri le responsabilità politiche dell'attuazione e del controllo sulla burocrazia: questi sono i compiti di un governo moderno, efficace e, di conseguenza, responsabile e democratico. Il vero volto di uno Stato, ancor più se effettivamente decentrato, è disegnato dal suo sistema fiscale. I secessionisti della Lega vogliono soprattutto pagare meno tasse. La loro è una rivolta fiscale per il momento condotta con altri mezzi. La semplificazione del prelievo fiscale, anche I I / -
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