Il Bianco & il Rosso - anno V - n. 48 - gennaio 1994

{)!LBIANCO QL.ILROSSO kiii+Mlit-i V~rsoilbipolarismo. El'oradellescelte di Sandro Antoniazzi N ei commenti alle recenti elezioni politiche vi è ampio consenso nel ritenere ohe il crollo della Democrazia Cristiana sia legato ad una mancanza di scelte adeguate ed in tempi òpportuni. Ma di quali scelte si parla? Solo di una questione morale e di un problema programmatico? Si tratterebbe in questo caso - come sembra pensare il gruppo dirigente nazionale - di fare pulizia e di dare, insieme ad un nuovo nome, un rinnovato orientamento al partito. I risultati elettorali stanno a dimostrare che questa versione del rinnovamento del partito - vuoi per il ritardo accumulato vuoi per altri e più seri motivi - non costituisce una risposta sufficiente alla gravità della crisi. Ciò di cui non si è tenuto conto è che il processo bipolare si è ormai affermato ed anche più celermente del previsto e che contemporaneamente si assiste ad un profondo giudizio negativo ed all'abbandono dei vecchi partiti (tra cui la Dc). Tutte e due queste motivazioni rendono evidente che non bastano interventi di immagine e di rigenerazione morale: la riproposizione della Dc con nuovo nome e nuovo stile non convince gli elettori che hanno ormai una decisa volontà di rivalsa e di chiara presa di distanza dai vecchi partiti di centro. Il sistema tendenzialmente bipolare ha poi profondamente eroso la possibilità di un centro e pertanto l'idea stessa di un terzo polo equidistante tra destra e sinistra appare sempre meno plausibile. Anche su questo i commentatori della grande stampa sembrano concordare: non è più proponibile un centro, occorre invece lavorare per la realizzazione di due centri, uno nello schiera20 mento conservatore-moderato e l'altro nello schieramento riformatore-progressista. Le elezioni hanno portato anche ad una forte radicalizzazione del voto sia per il fatto che i partiti dell'opposizione si presentano naturalmente più puliti, sia perché le forze di centro non hanno saputo ancora riorganizzarsi in modo credibile. Inoltre la tendenza bipolare per quanto si presenti oggi in forme spesso drammatiche è la coerente conseguenza della scelta del!' alternanza, ampiamente condivisa come condizione per uscire dalla situazione bloccata della politica italiana. Dunque si tratta ora di comportarsi in modo logico e coerente: formare al più presto una componente di centrò moderato per non lasciare ai nostalgici ed agli avventuristi quest'area in forte movimento (mi sembra questa ad esempio la scelta di Segni), costituire sull'altro versante, quella progressista, una forza democratica, temperata e moderna, che eviti il ricrearsi di vecchie ipotesi di ammucchiate di sinistra. Vi sono nel mondo cattolico opzioni nell'una e nell'altra direzione; più presto esse si esplicheranno, più presto anche i cattolici potranno partecipare ad orientare ed equilibrare le due aree. Continuare a difendere un centro sempre più inesistente significa favorire un processo di radicalizzazione e ritardare la partecipazione alla nuova forma che sta assumendo la struttura politica italiana. La formazione dei Cristiano-Sociali prefigura la scelta dei cattolici sul versante del!' area riformatrice, ma essa si attende che rapidamente lo schieramento dei cattolici democratici faccia le proprie scelte coerentemente e responsabilmente.

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