Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 46/47 - nov./dic. 1993

D!LBIANCO 0-Z,. ILROSSO J;iiiiiiiit1 ICristiano-Sociali nelgorgodeimedia di Paolo Trombin - 19 ottobre scorso i Cristiano-Sociali hanno tenu- tato finale potrebbe essere una formazione cattolico-progressista, pezzo importante dello schieramento della Sinistra. Poco importa se a rappresentarla sia il simbolo di Alleanza Democratica o quello dei Cristiano-Sociali, o un altro ancora. Alle elezioni si presenterebbe come l'anti Dc, l'alleato cattolico del Pds di Occhetto, la forza politica speculare e simmetrica a quella che Segni metterà in campo a fianco del Partito popolare di Martinazzoli». i to la loro convenzione nazionale costituente. Una nascita avvenuta «a ridosso del colonnato di San Pietro» ha scritto più di un cronista e a partire da questa annotazione è utile qualche riflessione su come i media, attraverso i resoconti, ma anche gli interventi di esponenti politici, hanno - accolto l'esordio di questa nuova formazione politica. I Cristiano-Sociali fin dalla loro nascita hanno indicato alcuni punti fermi della loro azione. Argomenti che però non trovano facile accoglienza in un dibattito politico italiano spesso segnato dalle vecchie divisioni ideologiche. Ecco i punti fermi indicati dai Cs: 1) siamo un movimento e non un partito; 2) vogliamo costruire un programma di governo che coniughi efficienza e solidarietà; 3) vogliamo una radicale divisione politica nel paese fra progressisti e conservatori per superare la frammentazione politica sfociata nella variante tutta italiana del consociativismo; 4) ci collochiamo nello schieramento progressista per costruire una sinistra democratica e liberale ma non liberista. Puntualmente però i media hanno proposto dell'evento fornito dalla nascita dei Cs una lettura di tipo tradizionale, cioè segnata dalle logiche di schieramento ideologico. L'esempio più efficace di questo approccio, imposto dalla logica produttiva che sovrintende al «fare notizia» nei media, è offerto dal Mattino di Napoli del 6 ottobre. Vale la pena di riportarlo per esteso. Scrive Claudio Sardo: «Prendi i Cristiano-Sociali di Gorrieri e Carniti. Aggiungi quei "popolari" che, insieme a Pietro Scoppola, si sono opposti all'approdo di Segni al Centro. Poi completi l'opera con i cattolici della Rete, cioè con i seguaci di Orlando che tutto vogliono fare nella vita fuorché finire a braccetto di Cossutta, Il risul48 Alla legge dei media non si sfugge e una semplificazione dello sforzo politico dei CristianoSociali è fornita anche da un intervista ad Ermanno Gorrieri. L'intervistatore de La Repubblica (m. mar., 8/10/93) fa notare a Gorrieri che gli obiettivi di Alleanza Democratica coincidono con molte delle cose dette dai Cristiano-Sociali. E Gorrieri risponde spiegando che i contenuti dei Cs non sono ideologici, ma attraversano numerose aree culturali. «Èvero. I nostri programmi non sono lontani. Noi però finiamo in tutti i campi per rappresentare interessi, culture, speranze di matrice più popolare. Più di sinistra in sostanza». Una lettura legata alla logica degli schieramenti la fornisce anche l'Unità (Luciana di Mauro 10/10/93) con un curioso gioco di parole tra Destra e Sinistra: «L'ambizione è quella bipolare, ma nell'Italia dei tre o quattro poli i Cristiano-Sociali esplicitano la scelta progressista e dentro il futuro polo si preparano a stare a destra della sinistra, in modo da poter controbilanciare il peso della Quercia insieme ad altre componenti». Riaffiora l'antico tema della frantumazione dell'esperienza dei cattolici in politica: «Insomma Rosy Bindi accetta la scommessa martinazzoliana del terzo polo, ma si prepara a fare l'ala sinistra dei moderati».

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