Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 46/47 - nov./dic. 1993

{)!LBIANCO ~ILROSSO iiiiiiMIM Ilpoloprogresssisthaabisogno dicristianai utentici di Franco Monterubbianesi N on possiamo non partire dalla specificità cristiana per approfondire. Il Cristiano è caratterizzato, nel suo essere di Cristo, dalla assoluta irruzione del divino nell'umano, in cui esso viene a poco a poco, nella storia trasceso nel Regno della Buona Novella predicata ai poveri nel liberarli da ogni schiavitù, in una realtà dove giustizia e misericordia si abbracceranno, a poco a poco cambiando così insieme le strutture e il cuore dell'uomo. Tutto ciò nello scandalo e stoltezza della Croce, che deve continuare nella storia dell'umanità oppressa dal Regno del Denaro, del PoterR, della Violenza. Violenza arrivata ai confini inauditi nei terzi mondi del Sud e nei quarti mondi del Nord, perfettamente intrecciati (vedi la droga) anche se non ce ne rendiamo conto. Qualcuno lo dice anche per la recessione. Dentro a tale scandalo, dentro a tale situazione ingiusta si fa avanti la misericordia attraverso la fede-amore del cristiano che muove con la sua «responsabilità» storica, nel suo quotidiano, la sua comunità, la chiesa di Cristo, dalla base sino al vertice, a farsi carico di questa sete e fame di giustizia. È una azione, si dice, escatologica, profetica, segnata dal Battesimo, dalla sua Confermazione, ma tutta intessuta dalla morte-resurrezione di Cristo. È una specificità quindi che non deriva dallo sforzo dell'uomo non è solo movimento in avanti, di un autonomo progresso strutturale affidato alla storia umana, alla sua sola forza. È Dio che, con la sua misura dello sconfinato amore, obbediente sino alla morte, è entrato nella storia; entra nella storia dei popoli da condivi37 dere, delle loro oppressioni e fa della morte violenta sull'uomo il segno possibile della Resurrezione, nel vero cammino verso il suo Regno. Tale cammino si realizza solo se i cristiani si fanno capaci nella fede di portare anche loro, di condividere sino in fondo, i mali della ingiustizia per farne scaturire a poco a poco la misericordia. Oggi la vera azione politica se vuole essere portatrice di giustizia deve lasciarsi permeare, nelle viscere di misericordia della carità, dalla stretta condivisione dei mali dell'umanità. Per questo il rinnovamento del!' agire cristiano presuppone tutto un prepolitico che anima poi la politica come la più alta forma della carità e deve tradursi in azioni concrete che portano il peso dell'ingiustizia per cambiarla in bene comune. Ci sarà il cambiamento delle strutture se ci sarà anche tale cambiamento del cuore, portati ciascuno, interiormente dal mistero della MorteResurrezione di Cristo. Ieri qui a Roma siamo stati al funerale di un uomo giusto, appassionato del servizio ai più deboli, messo provvidenzialmente in una posizione di potere per dare una mano ai più poveri, a rinnovare la politica. Il Signore ha chiesto a Lui, nel mistero, di condividere con il dono della vita questo servizio. Di quanti uomini così noi abbiamo bisogno per uscire dai limiti del momento confuso che attraversiamo! I Cristiano-Sociali debbono nel loro insieme di movimento diventare una presenza organizzata, precisa, capace di influenzare tutto il polo progressista, con le sue scelte globali di aree di servizio, che raccoglie cioè le esperienze piu forti del prepolitico, perché diventi forza politica rinnovatrice. Non so dire come tale organizzazione si dovrà

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