Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 46/47 - nov./dic. 1993

DlLBIANCO ~ILROSSO Miiidlit• zione di rimettere in moto un processo di ricomposizione che si è interrotto. Il movimento dei Cristiano-Sociali deve e può svolgere questa funzione. Un ruolo che certamente è superiore alle proprie forze, ma che è in ogni caso necessario. L'evoluzione della situazione non è delegabile al Pds. Anzi esso sembra avere esaurito la capacità di cambiare se stesso e con ciò rischia di diventare un ostacolo alla creazione di uno schieramento progressista. Tutti vedono la possibilità che il Pds, eserciti sul polo progressista, una forte egemonia, sia per il peso organizzativo che per cultura politica. Se si chiede al Pds il chiarimento dell'abbandono di ipotesi di unità a sinistra e di disponibilità nuove occorre proporre un progetto di aggregazione di forze di ispirazione cristiana e laica. È questo il terreno di lavoro dei Cristiano-Sociali. Ricomporre un arco di forze autenticamente progressiste per dare vita ad una nuova fase politica. Perché mentre infatti l'area progressista può essere delimitata a sinistra dal Pds è sul lato opposto che il contenitore va riempito. E tanto più saranno le forze aggregate in questa parte dello schieramento tanto più l'area progressista sarà senza egemonie e con un pluralismo effettivo ed efficace. Ma il rimettere in moto il processo è difficile. Soprattutto per la paralisi che pare avere colto la dialettica politica riformatrice al Nord del paese, davanti alla scadenza elettorale anticipata. I Cristiano-Sociali hanno quindi davanti un programma preciso: rimettere in moto il processo di scomposizione e ricomposizione politica. .... . ,, ~. 36 Del resto anche i paradigmi economici e sociali sui quali si era retta la Prima Repubblica sono stravolti. È in atto anche su questo terreno un rivolgimento profondo con costi sociali gravissimi nell'immediato e con conseguenze imprevedibili per il futuro. Il vuoto della politica apre ad una logica spartitoria la ricomposizione del potere economico ed anche il sindacato è messo alle corde dall' assenza di interlocutori legittimati e lungimiranti. I temi economico-sociali sono quelli che necessitano di un rinnovamento profondo di proposta da parte delle forze progressiste. Il superamento dello statalismo nella concezione dello stato sociale e una più forte autonomia dell'azione collettiva nel sociale sono temi di rinnovamento necessario nella cultura politica. Anche le nuove funzioni degli eletti nella riforma elettorale dei sindaci e dei presidenti delle provincie, chiama la società civile ad una positiva capacità di mediazione tra gli interessi in gioco in modo da non intasare la mediazione istituzionale o peggio di scaricare su di essa i costi della mediazione tra le forze sociali. Questo è troppo spesso accaduto nella mediazione tra le forze sociali a livello nazionale come a livello locale. Di questa cultura, dell'autonomia del sociale noi siamo più autentici portatori. Ed anche su questo terreno il nostro contributo può essere di utile chiarimento per un programma delle forze progressiste innovative. Siamo quindi in campo aperto. Lavorare per il nuovo è l'impegno più urgente . ...-,ia.,"~~~ l i ,,,. ,~ 1-~.,,~'"~-:..:-'.Jj "'""....,_,. ~ -~:;':."~"- r.' J 1~•1 .... .- .... , :-~ _.,,.. --··· ·,· ....«i'_....,... . :lit'//~' ;.:');·;,.,*.~., .. , .. ,. ,,, .. ' ... ,,,.~. ,, ' '' . .. ..

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