{)!LBIANCO ~ILROSSO iiiiidlii• \ nando la pretesa assurda di essere il termine di paragone di ogni iniziativa di progresso, ma soprattutto perché il cambiamento di sistema elettorale cambia profondamente i connotati del sistema politico. Non scompariranno le componenti culturali, politiche e sociali e la necessità di una loro rappresentanza politica. Il nuovo sistema, pure centrato sulle personalità dei candidati, non dovrà e non potrà ridurre la politica a mera mediazione giorno per giorno dei problemi contingenti. Le persone e i gruppi che si riconoscono in comuni valori e progetti non potranno che continuare ad aggregarsi, magari con forme tutte nuove, perché l'azione comune di forze omogenee sarà comunque vantaggiosa. Scompariranno invece le attuali formazioni politiche quali soggetti presentatori di proposte elettorali; o quantomeno saranno indotte a non esserlo più ognuna singolarmente per sé. Il sistema elettorale che è stato introdotto nei mesi ·scorsi per Comuni, Province, Camera e Senato e che sarà prima o poi completato con quello relativo a Regioni e Parlamento europeo, è un uninominale, maggioritario nei collegi, con recuperi di proporzionalità poco significativi numericamente, ma di qualche peso politicamente. Questo sistema non porterà, nemmeno nel medio periodo, a due grandi coalizioni contrapposte, perché la presenza di più livelli di competizione elettorale rende ciò del tutto svantaggioso. È noto che le forze politiche definiscono i nuovi sistemi elettorali e che questi a loro volta condizionano e modificano le forze politiche. Con l'introduzione del maggioritario le forze che si trovano al centro dello schieramento, in senso geometrico, divengono l'ago della bilancia, ed 34 I I I i ,· i I essendo esse stesse composite al proprio interno non possono scegliere il comportamento meno vantaggioso pena la divisione; e il loro vantaggio non può che consistere nell'esistenza di due coalizioni suppergiù equivalenti in cui la forza del centro mantiene la sua decisiva influenza. Questo meccanismo caratterizzante, delle due contrapposte coalizioni, che determina, in questo tipo di democrazia, l'alternanza, è facilmente raggiungibile se il livello elettorale è unico; ma è per lungo periodo, dopo l'introduzione del maggioritario, di difficile attuazione, se i livelli elettorali sono molti, e le aggregazioni elettorali adeguate ad un livello, possono risultare sottodimensionate o sovradimensionate per i livelli rimanenti, come di fatto avviene. Per esemplificare: una coalizione di sinistra, adeguata per dimensione a concorrere credibilmente a livello nazionale, potrebbe risultare del tutto sottodimensionata in molte aree e per diverse competizioni elettorali a livello regionale o locale. In queste realtà dovrebbe allearsi, per risultare numericamente credibile, con qualche altra forza del fronte avverso, la quale, a sua volta, non potrebbe essere disponibile, se non apparendo fortemente incoerente nei propri comportamenti. Tutto ciò comporterà nell'attuale fase della nostra vita politica l'insorgere di più soggetti (certamente più di due) di dimensioni elettorali tali da risultare importanti all'effetto delle successive aggregazioni in funzione elettorale. Tali soggetti non saranno caratterizzati da una comune ideologia o provenienza culturale e sociale, bensì dalla loro collocazione geometrica all'interno dello schieramento; al di là dei nomi che assumeranno, funzioneranno come un cen-
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