DlL BIANCO ~ILROSSO tiikidlitd sabilità del dichiarato. Tutto ciò, contribuisce a lanciare un segnale, uno stile che la gente attende da troppo tempo e che realmente vuole: l'autenticità nella significatività. C'è infine un ulteriore aspetto che a mio avviso arricchisce di senso e di orginalità quello stile che i Cristiano-Sociali possono avere; mi riferisco allo spirito di apertura al confronto, citato nelle linee guida del movimento. È da questo stile che discende un atteggiamente di dialogo - anche questo, oggi, raro - cioè di apprezzamento per ogni frammento di verità, per ogni sia pure parziale e insufficiente espressione di verità. Del resto, credo che solamente dall'allenamento al confronto e al dialogo - sia all'interno che all'esterno del movimento stesso - posso scaturire una reale capacità all'essere alternativi e quindi testimoni protagonisti, nel polo progressista, di quel meccanismo dell'alternanza verso il quale ho speranza che il Paese si avvii. Queste brevi e personali riflessioni su un tema di così vasta portata, guardando ad un futuro difficile da interpretare. Tuttavia, poggiano ferme sulla speranza e la voglia di impegnarsi, trasmettendo ciò che ho ricevuto. In questo, sono convinto, consiste la nuova sfida che i Cristiano-Sociali possono vivere con spirito di avventura e realismo, nello scenario politico del Paese. Questa è la sfida che, come cristiano, scelgo di accettare consapevole che il ruolo del movimento sarà frutto del ruolo che ciascuno di noi deciderà di giocare nel proprio quotidiano, «passando - come affermava Giovanni XXIII - dalla sacra indignazione, alla riflessione e al1' impegno solidale e politico». Dacristianri iconoscibilsiul versanteprogressista di Francesco Giuliari area politica e sociale che i Cristiano-SoL I ciali si propongono di rappresentare non ha mai avuto una propria esplicita ed adeguata interpretazione nelle istituzioni, nonostante sia fra le aree più vive ericonoscibili e più prolifiche di uomini e di idee. La presenza diffusa e articolata della Dc su tutto il territorio nazionale, nonché la sua collocazione al centro non solo dello schieramento politico, con forti legami verso destra e verso sinistra, ma soprattutto del governo delle istituzioni, è stato il più evidente ostacolo al sor:gere di una seconda componente politica di area cattolica. L'insoddisfazione per la politica democristiana, che certo non offriva credibilità a chi con la stessa aggettivazione operasse nel sociale, ha 33 sollecitato più volte il sorgere di nuovi soggetti politici della stessa area, ma non con connotazioni più marcate verso sinistra. Molte le controindicazioni oltre a quella principale su ricordata: l'inopportunità di una seconda sigla confessionale per un modo di operare volutamente laico in politica, i pericoli di un coinvolgimento ecclesiale nelle eventuali divisioni della politica, la perdita di peso dei cattolici nel loro complesso, l'ostilità di partiti che già si ritenevano all'altezza per l'interpretazione di queste sensibilità, infine la svantaggiosità del confronto con una sinistra democristiana frequentemente vincente all'interno della Dc stessa. Questo progetto si delinea oggi, con notevoli possibilità e senza controindicazioni, non solo perché la Dc è alle corde e il Pds sta abbando-
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