D!LBIANCO ~ILROSSO trave. In secondo luogo, poiché a seguito dei referendum abbiamo deciso di adottare un sistema elettorale prevalentemente maggioritario. Ne deriva la conseguenza che la politica è spinta a ristrutturarsi sulla base di uno schema bipolare. Chi contesta la tendenza alla bipolarizzazione non può comunque ignorare che la legge elettorale uninominale presuppone che si superi la soglia del 30/35 per cento per sperare di essere eletti nei singoli collegi. Allo stato delle cose, salvo sorprendenti ed imprevedibili eccezioni, questo risultato è fuori dalle concrete possibilità delle forze centriste. Anche nel caso che ai superstiti del vecchio centrismo si aggiungano i neo-centristi di Segni. Si deve considerare infine che poiché (anche nella più illusoria ed improbabile delle aspettative elettorali) il centro non ha la men che minima possibilità di conseguire, da solo, la maggioranza in Parlamento, esso è costretto a dire con chi pensa di coalizzarsi. Punto essenziale questo. Ma sul quale Martinazzoli non dice nulla e Segni dice una cosa che non significa nulla. Dice infatti che le coalizioni e le alleanze lui le vuole fare con la gente. Proclamare la propria equidistanza, come fa Segni, tanto da Bossi e Fini che da Occhetto, tanto dalla destra che dalla sinistra, significa soltanto: o l'esplicita ammissione della propria irrilevanza nella formazione dei futuri equilibri politici, o un inganno verso gli elettori. Chi scende in campo per competere al governo del paese, se vuol avere quQlche possibilità di successo, le alleanze le deve fare prima, non doGentile lettore, po il voto. Certo, nel nuovo sistema elettorale si può anche correre da soli contro tutti, ma se non si ha la maggioranza in partenza non si arriva da nessuna parte. Perciò le forze che si ostinano a presidiare il centro come autonomo spazio elettorale e politico conservano la logica e le «astuzie» della proporzionale in un sistema che però, nel frattempo, è diventato maggioritario. Questo non significa, naturalmente, che sparirà l'elettorato di centro. Cioè quello più moderato. Ciò che si vuole sottolineare è un semplice dato di fatto. Vale a dire che, mentre nel sistema proporzionale il centro era l'area dell'equilibrio politico e della mediazione, nel sistema maggioritario esso diventa soprattutto il terreno del confronto e della competizione tra una prospettiva di centro-sinistra ed una di centro-destra. Questo significa che, se anche non è assolutamente vietato rimpiangere o «guardare con fiducia al passato», le forze politiche vecchie e nuove possono aspirare a giocare un ruolo solo se sanno intervenire sul presente e prefigurare il futuro. Questo induce a ritenere che, al centro (in generale) e nella Dc (in particolare), diventa ormai ineludibile un chiarimento tra chi vuol andare verso destra e chi, al contrario, considera necessaria una alleanza progressista. Fuori da questa prospettiva non è arbitario pensare che, soprattutto l'esperienza dei Cattolici-democratici, finirebbe per concludersi con un ripiegamento in quanche «ridotto della Valtellina». Nella malinconica illusione che sia ancora possibile una estrema difesa di un «centro»che non c'è più. con il prossimo numero «Il Bianco ed il Rosso» inizia il suo quinto anno di vita. In questi quattro anni «Il Bianco ed il Rosso» ha coinvolto forze del cattolicesimo democratico e sociale e della sinistra riformista in un impegno di analisi, di ricerca collettiva e di proposta politica. Anche per questo gli è stata riconosciuta una funzione formativa, culturale e politica di quadri che, nell'ambito della democrazia dell'alternanza sono impegnati nella costruzione del polo progressista. Ciò è statopossibile per la nostra libertà di posizione (fuori da ogni schematismo ideologico) nell'ambito dello schieramento progressista. Condizione della libertà è stato anche l'equilibrio economico della gestione che, con grande impegno, siamo riusciti à realizzare, anche se aprezzo di inevitabili rinunce a migliorare. Per continuare abbiamo quindi bisogno, prima di tutto dell'aiuto dei lettori ai quali chiediamo di sostenerci con il tempestivo rinnovo del proprio abbonamento e ricercando nuovi abbonati per il 1994! Solo se potrà contare sul tuo sostegno «Il Bianco e il Rosso» sarà in grado di continuare a far sentire la sua voce nella difficile fase di transizione al nuovo che stiamo vivendo. Un cordialissimo saluto 3
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