i)!L BIANCO '-",. IL ROSSO iiiiiil•ii rio - legate ai processi produttivi, difficile disponibilità delle risorse (in primo luogo dell'energia: ricordate la guerra del Golfo?), perturbazioni sempre più insostenibili che le attività antropiche apportano alla stabilità del pianeta, un delicato sistema termodinamico. È questo il quadro dello scontro di Bush con le nazioni del mondo alla conferenza Onu di Rio del '92, su questo è la vittoria di Clinton, il dibattito che anima la politica in Germania, in Giappone e in Gran Bretagna e che è pressoché assente nella «provincia» Italia in cui i politici litigano sugli schieramenti, mentre Abete e La Malfa, ma anche il sindacato, pensano a misure congiunturali per rilanciare l'economia. È questo il vero punto di scontro e di confronto. Credo che è necessario impostare subito una prospettiva di riallocazione di risorse finanziarie e di occupazione, dalle produzioni orientate al soddisfacimento di consumi individuali difficilmente sostenibili, verso attività volte al miglioramento collettivo della qualità della vita: risanamento dei centri urbani, salvaguardia ambientale, assistenza sanitaria, beni culturali, tecnologie avanzate di risparmio energetico, ristrutturazione del trasporto ferroviavio delle merci e dei passeggeri, cantieristica del cabotaggio costiero, riforestazione e agricoltura pulita, risanamento delle zone industriali degradate, conversione a produzioni chimiche pulite. Chi pagherà tutto questo? 14 ,jt.. ""'U\, /.,,...-lr. 1 1/~(,.,..,{., .1_ j _Pc,,,..,,.,., /\o IC..ffa / Sarà inevitabile - scrive Monti, il rettore della Bocconi - dire con chiarezza ai cittadini che dovrà convivere un rigoroso rilancio di efficienza nei settori produttivi tradizionali con lo sforzo di difendere l'occupazione e la solidarietà sociale, non in modo surrettizio, con il rigonfiamento del debito, ma con una limpida politica fiscale. E quanto ai lavoratori dipendenti, essi dovranno accettare prospettive di maggior tempo libero, piuttosto che aumenti salariali. Si apre così una prospettiva in cui i riformatori, piuttosto che battersi per l'eguaglianza di consumi sempre più insostenibili, dovranno garantire a tutti rigorose pari opportunità nella salute, nell'occupazione, nell'educazione, nella casa, nella sicurezza, nel godimento dell'ambiente. Pari opportunità che sono - secondo una felice espressione di Stefano Rodotà - un prerequisito della democrazia e, nel contempo, rappresentano un gigantesco volano di nuova occupazione, secondo la chiara piattaforma avanzata da Lega Ambiente. Sono d'accordo i rampanti lib-lab di Ad su questa prospettiva? Penso che molto è oggi nella mani di quel grande movimento di partecipazione rappresentato dalla Costituente della Strada: il mondo dell'associazionismo e del volontariato sociale e ambientalista. Sta a loro, in gran parte - e sin qui ci sono riusciti - costringere i riottosi partner poiitici al tavolo del programma e ad animare poi in mezzo alla gente la partecipazione allo scontro elettorale che si profila.
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