D!LBIANCO ~ILROSSO iiikiiliii Sanitàe nuovaFinanziaria: dallapadellanellabrace? di Giuliano Cazzola A ridatece er puzzone. Se non fosse per l'impopolarità che si è guadagnata sua Sanità Francesco De Lorenzo a seguito delle note vicende di ordinaria corruzione e concussione, ci sarebbe da aspettarsi che legioni, di pensionati e di altra umanità, allegramente manifestanti contro qualcuno e per qualcosa, si mettessero ad inalberare striscioni con la fatidica frase. Certo, la «ministra» Maria Pia Garavaglia di guai ne ha combinati tanti. Prima e in questa legge finanziaria. Ha cominciato all'insegna del «tutto sbagliato, tutto da rifare» mettendo in discussione il decreto legislativo n. 502 del 1992 nelle sue parti più innovative; in particolar modo, facendo scomparire la possibilità di sperimentare forme mutualistiche e volontarie allo scopo di organizzare la domanda per ottenere migliori prestazioni e servizi dalle strutture pubbliche. Così, la «ministra» si è subito messa in sintonia con il Pds e con tutte quelle forze istituzionali, parlamentari, politiche e sociali che, nel campo della sanità, difendono, con l'esistente, i propri interessi sbandierando senza 9 alcun ritegno la difesa del serv1z10 pubblico. Poi, i fatti hanno la testa dura. E, gratta gratta, ad alcuni mesi di distanza, si scopre che la «terribile coppia» della Casa Bianca (i coniugi Billary che tutto il sinistrismo nostrano magnifica come riformatori della sanità) finisce per concepire un piano molto simile a quello che Giuliano Amato· voleva introdurre in Italia. Anche negli Usa si prevedono - a quanto è dato di capire - «alleanze» di lavoratori e cittadini che contrattano le migliori prestazioni al prezzo più conveniente con le strutture sanitarie. L'on. Garavaglia non si ferma a questo punto. Da par suo decide di delegittimare una legge dello Stato che stabiliva il pagamento (le famose 85 mila lire per certe condizioni di reddito) di un diritto di accesso all'assistenza medica di base. Tanto che si crea una grande confusione da cui deriva un consistente ammanco nelle entrate dello Stato. Infine, viene l'assalto all'assistenza farmaceutica nel momento in cui l'industria del settore (che ha tirato a campare con l'azione di lobby e le mazette) viene sorpresa con ambedue le mani nella
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