D!L BIANCO ~IL ROSSO 1111 ;.-r•u a; 1 Presenze Messaggi Alla Convenzione Costituente erano presenti Delegazioni del Pds, Dc, Psi, Verdi, Alleanze democratica, Popolari per la Riforma, Rete. Trai Messaggi collettivi che abbiamo ricevuti pubblichiamo qui di seguito alcuni testi: Verdi Il processo di transizione democratica dal vecchio regime paritocratico e consociativo ad un nuovo sistema politico-istituzionale fondato sulla democrazia della alternanza non riguarda soltanto le pur fondamentali regole elettorali ed istituzionali, su cui i cittadini si sono pronunciati in modo straordinario nei referedum del 18 aprile. Nessun reale cambiamento sarà possibile se non sapranno esserne protagonisti nuovi soggetti politici, sociali e culturali e se non riguarderà anche il sistema sociale oltre a quello politico, nuovi rapporti economici e la centralità del rapporto tra uomo e ambiente. In altre parole, è necessaria una nuova concezione dello sviluppo, che sia al tempo stesso equilibrato, socialmente equo ed ecologicamente sostenibile. Sul piano politico, è wtto gli occhi di tutti l'avanzalo grado di decomposizione del vecchio sistema dei partiti e del rapporto di infeudamento dei partiti nelle istituzioni. Ma assai più difficili, lenti, complessi e contradditori sono i nuovi processi di ricomposizione. Il «nuovo» non nasce né attraverso la riproposizione di antiche egemonie sotto mutate spoglie, né sulle base di un generico e ideologico «nuovissimo», privo di solide basi culturali, di forti radicamenti sociali e di una autentica tensione elica. Il passaggio dal vecchio al nuovo avviene come tra le doglie di un parto: ogni illusione superficiale e facilona al riguardo è stata smentita nel giro di pochi mesi. L'importante è che - dopo il crepuscolo della prima Repubblica e la notte di Tangentopoli - non sia impedito all'alba di nascere. Anzi: è necessario che si sappia aiutare l'alba a nascere, ridando dignità alla politica, capacità di attrazione all'impegno civile, dimensione etica ai valori umani fondamentali, senso di rinnovata fiducia e di razionale speranza ai troppi che si sono ritirali nel loro «particulare» o per disincanto o per disperazione. La Convenzione dei «Cristìano Sociali» va esattamente in questa direzione ed è per questo che non soltanto vi rivolgiamo il nostro augurio più sincero, ma riconosciamo in questa esperienza costituente un fondamentale punto di riferimento e un fondamentale soggetto politico per far passare dalle parole ai fatti, dalle esortazioni alle realizzazioni concrete, la prospettiva comune di un grande schieramento progressista che sappia riunire le forze democratiche e riformatrici, laiche e cristiano-sociali, ambientaliste e della sinistra non-dogmatica. Come in altri ambiti politici, sociali e culturali, questa prioritaria esigenza si manifesta anche all'interno del movimento verde, dell'ambientalismo non fondamentalista, delle esperienze che sanno intrecciare strettamente i valori di solidarietà e giustizia, di pace e convivenza, dei diritti umani e civili, tanto nella dimensione italiana quanto in quella internazionale, nel mutato contesto delineatosi dopo la svolta epocale del 1989. Tra gli opposti versanti della conservazione o della restaurazione del vecchio sistema di potere, da una par55 te, e delle spinte demagogiche, populiste e giustizialiste, dall'altra, noi riteniamo che sia possibile e necessario percorrere la strada maestra del cambiamento democratico, del rispetto dello Stato di diritto nel momento stesso in cui si delinea una sua diversa configurazione costituzionale, della maturazione della coscienza civile sulla base dell'etica della responsabilità. I Cristiano Sociali, la Sinistra nondogmatica, i Verdi non fondamentalisti possono costituire - insieme ad altre componenti democratiche e riformatrici - gli interlocutori fondamentali chiamati a dar vita a quello schieramento progressista che sia davvero capace di inaugurare una nuova stagione politica e di realizzare una autentica proposta di governo per il futuro dell'Italia, fuori da ogni ideologismo e da ogni minoritarismo. Tutto ciò senza alcuna presunzione di auto-sufficienza rispetto ad altri processi di cambiamento in atto, ma con la consapevolezza anche di dover superare limiti e contraddizioni che finora hanno rischiato di deludere le rinnovate speranze e di frustrare le attese diffuse tra amplissimi settori dell'opinione pubblica democratica. Un rinnovato augurio di buon lavoro, dunque, nella prospettiva di un comune impegno che valorizzi tanto le necessarie convergenze, quanto quella cultura delle differenze che fa di ogni diversa identità un reciproco arricchimento, un patrimonio di tutti. MarcoBoato, FrancescoGiuliari, Fulco Pratesi, Lino De Benetti, Alfonso PecoraroScanio, Anna MariaProcacci
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