,P!I~ Bli\NCO lX_tl_AR()SSO ATTUALITA Finanziaria'94:peril Sud unsaporeamaro di Luigi Viviani L e insufficienze e le contraddizioni del recente disegno di legge finanziaria predisposto dal governo emergono con maggiore chiarezza ove si analizzi il documento dal punto di vista degli interventi nelle aree meridionali. Da questo angolo di visuale questa legge finanziaria ha un'importanza particolare perché è la prima dopo la fine dell'intervento straordinario e quindi costituisce un banco di prova delle nuove politiche pubbliche che dovrebbero favorire una accelerazione dello sviluppo meridionale per rendere effettivo il processo di coesione economica e sociale del paese. Dopo un esame analitico delle poste di bilancio che riguardano il Sud non si puo' non rimanere con la bocca amara visto che di nuovo appare ben poco. In generale gli stanziamenti sono pressoché uguali a quelli della Finanziaria 93 ed ammontano a 9824 miliardi e sono raccordati alla effettiva capacità di spesa realizzata negli anni precedenti. Nelle diverse tabelle si rintracciano le risorse destinate a completare i progetti della Legge 64, a rifinanziare la legge 44 sull'imprenditorialità giovanile, ad affrontare i drammatici problemi del degrado economico e sociale di Reggio Calabria, al completamento della ricostruzione delle zone terremotate e ad altri progetti minori. 5 Una finanziaria fondata quindi sulla continuità del finanziamento delle code della vecchia legislazione speciale mentre le risorse per la nuova politica di sostegno delle aree depresse dovrebbe essere garantita attraverso il cofinanziamento dei progetti relativi all'uso dei fondi strutturali comunitari e ad una quota dei bilanci ordinari dei diversi Ministeri. Francamente credo sia più che lecito dubitare sulla concreta praticabilità di questo disegno anche alla luce della situazione reale della politica del governo per il Mezzogiorno recentemente illustrata dal ministro Spaventa. La prima contraddizione tra intenzioni e realtà, che appare con rilievo particolare, riguarda il vuoto che si è creato nelle politiche governative dopo la fine del vecchio intervento straordinario. Il Decreto legislativo 96/93 ha provveduto a smantellare le vecchie strutture della politica meridionalistica, ha distribuito a vari ministeri le funzioni prima assegnate all'Agensud, ha provveduto in modo semplicistico e radicale a dettare le condizioni di trasferimento del personale nella pubblica amministrazione, ma non si è curato della transizione dal vecchio al nuovo intervento. Così oggi il flusso delle risorse finanziarie per il completamento dei vecchi progetti procede a
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