per rappresentare ed integrare in un progetto di sviluppo i bisogni di chi è meno protetto e garantito, bisogna saper trovare un linguaggio politico che sappia esprimere le esigenze, le attese ed i bisogni di generosità, di solidarietà, di accoglienza, di gratuità, che sono nella coscienza e nel cuore di tanti uomini, forse di tutti, e che sono stati traditi da una logica del potere fondata sull'arroganza, sul cinismo, sul mediocre compromesso spesso sulla corruzione. Aprire il mondo della politica alle realtà ed alle esperienze dell'associazionismo e del volontariato può significare creare le condizioni per ritrovare questo linguaggio, per rappresentare ed integrare questi bisogni «deboli». Ma questo incontro tra mondo dell'associazionismo e mondo della politica non può più avvenire come si è realizzato nel passato, quando venivano «regalate» alla politica singole persone che in breve tempo o venivano espluse o, nella maggior parte dei casi, venivano emulsionate nel sistema e nelle logiche di potere, rinunciando così ad un apporto creativo ed originale. Si tratta oggi di fare in modo che entri nella politica la realtà dell'associazionismo e del volontariato come «esperienza collettiva», senza per questo snaturare l'autonomia di nessuna parte anzi promuovendo e valorizzando lo specifico delle singole e distinte realtà. Solo in questo modo il mondo della politica potrà arricchirsi di quei caratteri specifici e propri dell' associazionismo e del volontariato che sono: - la competenza specifica - lo stile di gratuità e servizio - l'impegno politico come servizio e non come professionismo - la spinta ideale - la passione civile. Questa mi sembra una delle novità politiche più significative e delle sfide più impegnative che vogliamo porre in questa Convenzione Nazionale dei Cristiano Sociali. Abbiamo dichiarato fin dall'inizio {)!.LBIANCO aiL. ILROSSO iu.-u.s,,a;J che non vogliamo essere un vecchio partito chiuso ed autosufficiente quanto piuttosto un soggetto o luogo politico attraverso il quale far transitare le energie e le esperienze più ricche dell'impegno sociale verso uno schieramento politico aperto di progresso e di solidarietà. Un cammino verso uno schieramento progressista di cui oggi è sciocco ed inutile definire «cataloghi di appartenenza» o delimitazioni rigide in quanto è necessario che proceda un processo di scomposizione delle vecchie forze e formule politiche e si dia luogo ad una ricomposizione di nuovi soggetti capaci di interpretare questa nuova fase della vita italiana nel mutato contesto internazionale. Mettersi su questo cammino verso uno schieramento progressista significa comunque: • sconfiggere ogni nostalgia e tentazione neo-centrista 49 • far sì che l'incontro di soggetti politici diversi, all'interno di uno stesso schieramento progressista, avvenga più per quanto ognuno è in grado di mettere in comune che per la misura del grado di identità e di sovrapponibilità • che lo schieramento progressista abbia un minimo comun denominatore basalo su: - impegno per una scelta di uguaglianza e di difesa degli interessi «deboli», compresa la difesa dell'ambiente - impegno a difesa della democrazia - impegno per una difesa rigorosa della moralità pubblica - impegno per l'unità d'Italia, non come fatto ideologico o romantico ma come scelta politica e storica di solidarietà, in una prospettiva di mondialità A queste condizioni è possibile dar vita ad uno schieramento progressista e di solidarietà • che non voglia essere soltanto una testimonianza morale e culturale ma che si candidi in modo autorevole al governo del paese e delle realtà locali, • che sia in grado di ristabilire un rapporto di fiducia con i cittadini, • che sia in grado di riaccendere la speranza di tutti gli uomini di buona volontà, che abbia la capacità di far tornare a sognare «grande» milioni di persone, a partire dai giovani, dai meno protetti e dai meno garantiti, • che sia in grado di convincere la maggioranza degli uomini e delle donne del nostro paese che, usando gli strumenti propri della politica, è possibile costruire un mondo più giusto, più solidale, più a dimensione d'uomo, • che sia in grado di aprire una casa comune di donne ed uomini liberi, • che sappia comunicare e diffondere quella tensione ideale grazie alla quale, sia pure con l'impegno ed il rigore della competenza, con la fatica, la pazienza, la gradualità propria della democrazia, è possibile, con il contributo di tutti, costruire un mondo migliore.
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