Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 45 - ottobre 1993

avviate, ma deve svilupparsi con nuovo e più ampio respiro, arricchendosi con altre partecipazioni e qualificandosi senza equivoci su un terreno politico-programmatico socialmente avanzato. 4. A tale qualificazione può contribuire la presenza attiva e organizzata di una componente che, per comodità e semplicità di identificazione, abbiamo sinteticamente definito «cristianosociale» (senza ovviamente alcun riferimento a forze o a partiti europei così denominati). Siamo consapevoli che, in linea di principio, l'operare politico dei credenti deve liberamente esplicarsi sulla base di scelte individuali. Tuttavia il peculiare radicamento storico, lo spessore delle esperienze e la ricchezza culturale proprie della presenza dei cattolici italiani nel sociale non debbono andare dispersi, ma anzi richiedono una proiezione anche sul terreno propriamente politico. È questo il senso della nostra iniziativa, che certo non pretende alcuna esclusività di rappresentanza dei valori e delle espressioni del cattolicesimo sociale italiano (tanto che la partecipazione ad essa non comporta, nella fase iniziale, rinuncia ad altre appartenenze o collocazioni politiche). Essa assume pienamente la dimensione dell'aconfessionalità e della laicità della politica ed è aperta al confronto e all'incontro con altri movimenti, analogamente radicati nel sociale, tanto di credenti che di non credenti; in particolare, con quelli ispirati alla tradizione del riformismo socialista. 5. Il richiamo alla tradizione, ai valori, alle esperienze dell'impegno sociale dei cattolici e, insieme, l'esplicita scelta di collocarci nell'ambito dello schieramento progressista sono fattori decisivi per definire l'identità del soggetto politico a cui intendiamo dar vita. Nonmeno essenziali, tuttavia, sono le scelte politico-programmatiche sulle grandi questioni che, in quest'epoca di svolta, si propongono al nostro paese e all'umanità intera. {)!.LBIANCO ~ILROSSO •111 ;.1§t 18; 1 In coerenza con le indicate premesse, pensiamo che sia nostro precipuo compito concentrare sui temi specifici delle politiche sociali l'apporto all'elaborazione programmatica dello schieramento progressista. La messa a punto di una vera e propria piattaforma programmatica sarà frutto di un lavoro collettivo, in vista del quale ci limitiamo ad indicare alcuni primi orientamenti. 6. Sono condizioni imprescindibili per il rilancio delle politiche sociali: la moralizzazione della vita pubblica, il rinnovamento del sistema politico-istituzionale, la riforma autonomistica dello Stato, la modernizzazione della pubblica amministrazione, il rispetto delle compatibilità finanziarie. Riforma sociale e riforma democratica sono tra loro indisgiungibili. 29 In estrema sintesi, i criteri ispiratori del nostro impegno partono da due premesse: 1) in un pianeta in cui quasi un miliardo di persone vive il dramma quotidiano della fame e in cui le pressioni immigratorie saranno sempre più incontenibili, è, da un lato, impossibile e, dall'altro, immorale, ignorare la dimensione mondiale dei problemi, l'esigenza di ridistribuire le risorse, l'obbligo di investire per lo svilu_ppodei paesi poveri, di dare spazio alle loro produzioni nei mercati e di promuovere una cultura dell'accoglienza, anche ai fini della pace nel mondo; 2) la corsa indiscriminata alla crescita economica prospettà seri pericoli p~r l'ecosistema e già oggi ha reso invivibili le aree di eccessiva concentrazione degli insediamenti industriali e umani. Queste premesse, a cui si aggiunge per l'Italia la necessità del risanamento finanziario, prospettano un quadro di minore disponibilità di risorse per noi, in termini di lavoro e di reddito. e impongono la promozione di una cultura della sobrietà negli stili di vita e della preminenza della qualità sulla quantità. 7. Ogni sforzo deve essere fatto per il superamento dell'attuale recessione e per un razionale processo di ulteriore sviluppo economico. Tuttavia, il fatto che aumentino povertà ed emarginazione e si accentuino le disuguaglianze fra gli strati sociali e le aree geografiche impone la parallela attuazione di incisivi processi redistributivi delle risorse. Obiettivo caratterizzante di una nuova politica è la traduzione del valore della solidarietà nella tensione verso il massimo di uguaglianza possibile fra le persone, i ceti sociali e 1 popoli del mondo. Obiettivo da perseguirsi nell'ambito dell'econo.mia di mercato e col superamento di ogni residuo di cultura· populista e assistenzialistica. L'inseparabilità dei valori dell'efficienza e della solidarietà costituisce il cardine della nostra proposta.

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