Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 45 - ottobre 1993

D!LBIANCO ~ILROSSO iiiiidliti Nuovo: perché se dal punto di vista storico si tratta di un ritorno, dal punto di vista sociologico il fenomeno è evidentemente molto diverso, e i nuovi musulmani non assomigliano per nulla agli orgogliosi dominatori kalbiti della Sicilia. Il loro Islam non è arrivato sulla punta della spada ma, come si è già ricordato, nelle loro valigie di immigrati. Un Islam più povero, dunque, anche culturalmente, e in apparenza meno forte; ma, nel lungo periodo, certamente più resistente. Non scomparirà nei sotterranei della storia, scacciato (ma in parte anche assorbito) dal conquistatore normanno. A meno di sconvolgimenti sociali che è bene non augurarsi, perché non potrebbero essere che l'esito saguinoso di una tragedia - la Bosnia insegna - questo Islam è venuto per rimanere. Ma l'Islam di domani non sarà l'Islam di ieri, come non sarà quello di oggi: è destinato, in certa misura, a cambiare esso stesso - con il volgere delle generazioni, se non delle stagioni. Non si resta in Europa, e in situazione minoritaria, senza conseguenze. Particolarmente per l'Islam, abituato a concepirsi e a concettualizzarsi solo come maggioranza. Ma ci saranno conseguenze anche nell'altra direzione, evidentemente. E, in parte, sono già visibili. Quasi trecentomila immigrati regolari provenienti da paesi musulmani, forse cinquecentomila calcolando anche i clandestini che non siano puri Birds of passage, decine e decine di moschee in tumultuoso divenire, una cultura religiosa fatta di luoghi di culto e di esigenze pratiche molto concrete, di ordini sufi e di produzione intellettuale ormai abbastanza vivace, nonché di immigrati ma anche di convertiti e dinaturalizzati, e quindi di cittadini italiani a pieno titolo non si manifesta senza lasciare traccia, anch~ nello spazio pubblico. È un intero mondo che ormai si fa presente a un'attonita e, come sempre, impreparata opinione pubblica. Eppure il fenomeno non è che fosse poi così inconcepibile. Bastava guardarsi intorno: a Nord delle nostre frontiere, per quanto accadeva nei paesi europei di più antica immigrazione. E a Sud, naturalmente: per motivi demografici come economici e culturali, di cui tutto si può dire, tranne che fossero imprevedibili. 17 Conclusioni Un fenomeno sociale, e l'Islam è incontestabilmente anche un fenomeno sociale, se non è ben definito e stabilizzato al suo interno, non può che dare un'immagine di sé che è essa stessa, a sua volta, indefinita. D'altro canto anche la sua percezione, influenzata dalla povertà di informazioni, o talvolta dalla poca voglia di cercarle, produce il medesimo effetto di indefinitezza. La novità del fenomeno aumenta poi la difficoltà di messa a fuoco. Iniine il suo stesso contenuto intrinseco, basato su presupposti culturali e potremmo dire antropologici talvolta abbastanza diversi da quelli che hanno marcato l'evoluzione del mondo occidentale, non facilita la comprensione e tanto meno la classificazione. Va poi considerato il ruolo giocato da pre-giudizi ed equivoci voluti, da fraintendimenti e da interpretazioni malevole: che nascono talvolta sui libri di testo e sui banchi di scuola, e che proseguono amplificati nei mass media. L'Islam, tutto sommato, è ancora percepito come qualcosa di proveniente dall'esterno (dall'Iran, dalla Libia, dall'Algeria ... ). La scoperta di un Islam autoctono, se così si può dire, è assai recente, e per quanto riguarda i mass media italiani la si può far risalire, grosso modo e con qualche eccezione, alla guerra del Golfo: un contesto non dei più favorevoli per la comprensione calma e pacata di un fenomeno che merita di essere analizzato in sé, e non per le sue conseguenze su tale o talaltra situazione. Soprattutto, dobbiamo abituarci a considerare l'Islam, oramai, come un fenomeno interno al mondo occidentale: l'Islam è oggi un prezzo d'Europa (e d'America, e d'altrove). Politica interna, non più politica estera. Un pezzo della nuova cultura occidentale in via di faticosa costruzione, e di assai difficile autocomprensione di sé e del proprio ruolo. Nota 1 Ed è proprio a partire da questo richiamo storico, ma facendo eco anche a suggestioni contemporanee, che Felice Dassetto ed io abbiamo scelto di titolare la nostra ricerca sui musulmani in Italia, per l'appunto, Il ritorno dell'Islam (Edizioni Lavoro, 1993).

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