{)l.L BIANCO a-l., IL ROSSO iiikiiliii dove alla competizione dei blocchi contrapposti e della guerra fredda sta subentrado prepotentemente quella dei sotterranei e spietati conflitti tecnologici, commerciali, monetari, finanziari, lobbistici ... certo influenzabili anche e soprattutto attraverso la confusione e la violenza terroristica. Uno scenario sconvolgente e tremendo dove armi e mestatori di terrore sono oggi più che mai disponibili! Ecco perché la relazione del Comitato, dopo aver velocemente passato in rassegna taluni torbidi comportamenti di «schegge» dei Servizi (in occasione dell'omicidio Pecorelli, del caso Moro, del Supersismi, dell'inquinamento P2, dell'inchiesta Cirillo .. ) fornisce questi spunti di riflessione e proposte: - conservando l'attuale scelta del «doppio binario informativo», le attività del Sisde (sicurezza interna) e del Sismi (sicurezza esterna) dovrebbero essere più incisivamente ed autorevolmente coordinate (la vigente legge del 1977 è stata qui carente) dal Cesis, facendo sì che esso diventi un «Centro unificato di intelligence» capace di fornire al Presidente del Consiglio il più efficace supporto tecnico nelle sue funzioni esclusive di direzione e responsabilità politica per la sicurezza democratica del Paese. - Cambiare l'attuale forma di reclutamento del personale dei Sevizi, non esente peraltro da diffusi fenomeni di assunzioni familiari, introducendo criteri di selettività e trasparenza, anche mediante pubblici concorsi, idonei a garantire quegli indispensabili requisiti professionali, culturali, intellettuali e di assoluta lealtà istituzionale che tali «operatori della sicurezza democratica» non possono non possedere. - Razionalizzare, magari attraverso un accorpamento per funzioni, l'impiego di tutti quegli organismi e strutture speciali che, sovente non coordinati e talora in concorrenza con i Servizi e tra loro, operano nel settore più tipicamente investigativo e repressivo (Ros dei Carabinieri, Digos della Polizia di Stato, IV Reparto della guardia di Finanza, Sios delle tre Forze Armate). Questa potrebbe essere anche l'occasione per una riflessione più complessiva sulla tradizionale organizzazione delle diverse Forze dell'ordine (a cui si sono aggiunte recentemente la Dia e la nuova Polizia penitenziaria) costituenti l'impre14 scindibile reticolo connettivo del sistema globale «sicurezza». - Rendere più stringente e puntuale il controllo sui fondi dei Servizi mediante meccanismi che assicurino la necessaria flessibilità delle spese, ma anche la continuità e la responsabilità della gestione contabile attraverso la conservazione, opportunamente tutelata, dei relativi rendiconti. - Rendere più fluido, agibile e costruttivo, attraverso regolamentazioni rispettose delle rispettive competenze, il circuito MagistraturaComitato parlamentare e «Servizi». Ciò anche attraverso una rivisitazione del «segreto di Stato» che in ogni caso dovrebbe essere limitato a ragionevoli periodi temporali e non potrebbe mai essere opposto nel corso di procedimenti penali relativi ai «delitti di strage». - Dotare i «Servizi» di strumenti di intelligence (intercettazioni ed altre delicate attività ... ) tali da garantire l'efficacia e tempestività dell'azione informativa, ma anche da evitare la possibilità di abusi a discapito dei diritti individuali di libertà. Queste stringenti considerazioni del Comitato parlamentare; il vibrante impegno assunto dal presidente Ciampi il 2 agosto, in occasione del tredicesimo anniversario della strage ancora impunita della stazione di Bologna, dinanzi alla lapide degli 80 morti; il fatto che egli abbia assunto la diretta guida e responsabilità dei «Servizi» promuovendone la riorganizzazione; la certezza che all'interno stesso dei «Servizi» la maggioranza degli «agenti segreti» voglia riscattarsi da una non esaltante nomea liberandosi dalle «schegge» eventualmente ancora esistenti, e soprattutto il fatto che ben presto avremo politici e legislatori più vicini al popolo, lasciano ragionevolmente credere che si sia sulla via giusta per giungere infine a verità e giustizia. Questo è l'augurio di tutti gli italiani. Ah, dimenticavo: in quel vecchio articolo del '78 segnalavo la stranezza delle frettolose nomine dei direttori dei due Servizi, Sismi e Sisde, appena creati (al posto del Sid) dalla legge del '77, e che volevano essere improntati a maggiore efficienza, razionalità ed affidabilità democratica. Dopo anni la storia giudiziaria avrebbe dato la spiegazione: erano tutti iscritti alla P2.
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