Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 43/44 - ago./set. 1993

{'!LBIANCO 0iL, ILROSSO iiiiiil•ii del sindacalismo burocratico, sorge un dubbio. Se tutto fila liscio, se restiamo al riparo dalla terribile ondata polemica che investe l'intero passato italiano sarà sufficiente l'intuito di pochi leaders per proseguire una navigazione fortunata. Ma se prove sociali e conflitti profondi ci toccheranno, l'organizzazione saprà tener testa alle insidie? Il dilemma è forte. Anzitutto le novità strategiche sono ancora affidate a messaggi semplificati e altisonanti e sono ben lontane dall'approfondimento operativo che meritano. Anzi, nell'organizzazione la routine di un apparato semispento mette regolarmente ai margini gli innovatori. Non si intravede alcuna iniziativa in ordine alla deburocratizzazione. Gruppi e cordate non più distinguibili per opzioni sindacali diverse, continuano il loro lavorio, il loro gioco dedicato alla sistemazione. La cosa dura da venti anni, ma sembra che i tempi la rendano sempre meno compatibile. Alle nostre questioni morali hanno pensato qua e là i magistrati. Noi ci siamo limitati ad enunciare un codice la cui operatività è tutta da vedere. Sotto il profilo del costume non c'è più da temere gli eccessi dei militanti «ideologici», bensì dobbiamo sopportare un dilagante gregarismo. 8 Alcuni punti critici. Nell'immediato futuro la crisi occupazionale ci riserva prove che sfiderebbero anche il miglior sindacalismo del mondo. Ma poi in particolare per la Cisl si tratterà di misurarsi con questioni delicate. Al Sud il declino dei trasferimenti e il prevedibile collasso del ceto politico di potere metterà a dura prova un sindacato abituato ad appoggiarsi in modo sovente spregiudicato, alle istituzioni occupate dai partiti. Al Nord l'opinione leghista è destinata a mettere sotto accusa il costoso elefantismo sindacale e la sua gestione fondamentalmente romana. _ E infine questo tema dei costi comincerà a far serpeggiare una qualche tensione fiscale dentro le confederazioni, specie se più o meno anomale risorse pubbliche o prìvilegiate verranno messe in discussione. Candidarsi ad essere protagonisti sindacali in una nuova fase della vita pubblica italiana implica un processo di autoriforma che non è ancora iniziato. Di qui appunto la possibilità di un bilancio contraddittorio del congresso. Lo spartito è buono; abbiamo qualche dubbio su parecchi settori dell'orchestra. Né uno spartito di quel tipo si addice a voci soliste.

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