Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 43/44 - ago./set. 1993

DlLBIANCO ~ILROSSO 1~1• N H lii H~•N• di persone radicate nell'impegno sociale per i diritti, la solidarietà, l'ambiente, una nuova imprenditorialità, il rispetto delle differenze in tutto il Paese .. Ci siamo rifiutati di sentirci estranei al passaggio decisivo che vive la nostra democrazia oppu - re di limitarci ad essere semplici spettatori passivi delle proposte di rinnovamento nate in questi mesi e spesso tratteggiate solo dall'impegno di singole leadership. Abbiamo voluto invece esserci per allargare la rappresentanza, per mettere al centro i contenuti e per determinare un percorso partecipativo di profonda svolta rispetto a tutti i tentativi di riproposizione delle vecchie idee e forme della politica. Per raggiungerlo vogliamo scommettere su un'idea di polo progressista che, insieme a tante culture e soggetti, abbia al suo interno una nuova cultura di sinistra e che sia capace di candidarsi alla guida del Paese e delle sue città: il polo, e in particolare la nuova sinistra che dovrà esserne parte fondamentale, dovrà avere fra le principali caratteristiche il rispetto e la valorizzazione delle diverse identità culturali e politiche che ne faranno parte. Certo molti oggi parlano di polo progressista, ma in modo spesso confuso e politicista perché viziato da quei limiti cui accennavo all'inizio. È comunque positivo che se ne parli, ma ora è il momento di cominciare a definire protagonisti, contenuti e obiettivi di questo orizzonte politico. Ecco perché è nata la Costituente della strada e perché sta crescendo in tante città: la politicità sociale diffusa si sta assumendo la responsabilità di dare un contributo inedito alla definizione del terreno di costruzione del polo progressista. Nei prossimi mesi i cammini dei progressisti si svilupperanno in vario modo e molte culture e soggetti saranno attivi: da Alleanza democratica che deve evitare i rischi di «invecchiamento precoce», al Pds, alla Rete, ai Verdi, ai cattolico-sociali, alla cultura socialista più autentica, a quelle forze dell'area della Convenzione cieli'alter- * Portavoce della Costituente della strada 58 nativa disposte a misurarsi attivamente con il governo del cambiamento. Questi cammini dovranno incrociarsi in modo nuovo per far si che da nessuna parte vincano ipotesi minoritarie o inadeguate rispetto alla forte domanda sociale di rottura con il vecchio: bisognerà però misurarsi con la necessità di dare spessore sociale e popolare ai percorsi e alle proposte tanto spesso sostenute. Per questo il contributo della Costituente della strada sarà quello di chiamare in autunno a confronto tutti i soggetti che vogliono costruire il polo progressita su un'articolata proposta di iniziative seminariali aperte: sarà la sfida di un nuovo percorso, dalla rappresentanza sociale verso quella istituzionale, per contribuire a determinare la qualità e la direzione di marcia di uno dei protagonisti centrali della seconda Repubblica, il polo dei progressisti. Per fare queste cose abbiamo voluto organizzarci, non per fare un ennesimo partitino o un'altra aggregazione elettorale di cui non c'è alcun bisogno, ma perché ancora nei vari tentativi di costruzione del polo progressista e di sinistra non abbiamo trovato tutte quelle caratteristiche di popolarità e di contenuto nel costruire insieme ad altri il cambiamento. Dovremo riuscire a passare in modo nuovo attraverso quelle strettoie nelle quali si sono incastrati i migliori sforzi dei progressisti e della sinistra: la questione sociale, il nodo federalismo/regionalismo, l'economia e l'ambiente, la politica internazionale. Ma la questione più importante e quella per cui è nata la Costituente: è possibile che i cittadini organizzati trovino, nel nuovo modello di democrazia, forme stabili per interloquire e contribuire a determinare la qualità della rappresentanza? Su questi temi costruiremo un percorso di confronto approfondito perché dev'essere su di essi che dovranno schierarsi, verificarsi, unirsi o dividersi la nuova sinistra e i progressisti se vorranno essere credibili per qualità e quantità e guidare il cambiamento del Paese.

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