~ll~BIANCO l.XILROSSO INTERVENTI Cristianeipoliticap: er unanuovapartecipazione di Ettore Bettinetti hi dichiara la scomparsa della Dc nella pa- c lude di Tangentopoli. Chi vorrebbe spartirsi le spoglie di un morto proclamato, più che accertato. Chi invoca la ricomposizione di una unità politico-partitica dei cattolici, che è ormai sempre più ammucchiata in un involucro vuoto. Chi parla di soggetti nuovi, nuove forme-partito, di Costituenti o solleva polveroni, dietro i quali riparare, nella illusione di recuperare o non perdere vecchi privilegi. Chi cerca di trascinare nella propria sconfitta coloro che più lo hanno infastidito nella gestione del potere. Si parla molto di Democrazia Cristiana, della «inevitabile» polverizzazione dei cattolici in gruppi e gruppuscoli - soprattutto di un certo andazzo salottiero che non vuole rinunciare ad un ruolo tanto ciarliero quanto funzionale a chi al momento mostra di detenere il potere, in particolare economico e finanziario. In questo quadro Martinazzoli cerca una «Costituente», pur tra dubbi e perplessità di notabili ormai sempre più poveri di portaborse. Mostra di aver compreso - almeno in parte - l'urgenza di una inversione di tendenza decisa, non immersa in vischiosità e resistenze. Ma ci sono i «nuovi soggetti». Irrompono sulla scena politica nazionale, cercando di riempire il vuoto lasciato dai soggetti tradizionali. 49 Tutti sanno che nessuna ipotesi organizzativa può stare in piedi se non è sostenuta da un progetto - e questo da un programma, se non si propone un idea-forza. La Dc ha avuto fino al terremoto sovietico quella della barriera al comunismo, più o meno condita da sottofondi derivanti dal precedente popolarismo, fino a soffocare se stessa in un pragmatismo di potere. Chiunque può inserirsi in un organigramma. Ma se questo non tiene conto di un progetto ben finalizzato risponde solo ad esigenze di ingegneria organizzativa. È questo il «vecchio» degli ultimi 10-15anni, che la gente non accetta più. È stato importante, e giusto, avere voluto una nuova forma elettorale. Non si può continuare oltre con Governi sui quali pesi il ricatto di chi nel Paese raccoglie un consenso marginale. È però uno strumento non risolutivo. È importante cacciare i disonesti, sospendere i rapporti con gli inquisiti, respingere chi ha consentito consapevolmente le presenti degenerazioni, ma se non viene riproposto un progetto al quale lavorare, con programmi credibili ed eseguibili, serve solo a tranquillità momentanee. Sì, dunque, ad operazioni che mirino alla ricomposizione di una immagine per chi l'ha scolorita strada facendo ed alla reindentificazione di un ruolo per chi l'ha perduto. Però anche no alla ricerca di un progetto che
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