Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 43/44 - ago./set. 1993

re il sistema verso i livelli di pieno impiego. Il modello, anche quando funziona nel migliore dei modi, lascia vuoti occupazionali ed il loro strascico di mali sociali e politici e quindi civili. Il caso francese è esemplare. Industria efficiente, bilancio dello Stato non preoccupante, bilancia dei pagamenti equilibrata, inflazione bassa, produttività elevata, ottimi programmi di innovazione tecnologica, amministrazione efficientissima, dotazione infrastrutturale superiore per quantità e qualità .... disoccupazione ali' 11 % crescente e malessere sociale diffuso (lo sciopero dei camionisti ha avuto aspetti di guerra ed anche le rivolte dei quartieri poveri a Parigi a Pasqua hanno mostrato aspetti durissimi). Ridurre l'orario di lavoro significa creare una condizione oggettiva per orientare la popolazione dei paesi avanzati progressivamente fuori dal {)!LBIANCO ~ILROSSO • I HM ;111 =t;II i •~C1~1• nlJ vincolo obbligato iper-lavoro iperconsumo. Se, come si và proclamando da più parti, nel sindacato e da parte della Chiesa cattolica, ci si deve muovere verso la diffusione della solidarietà, bisogna che la gente abbia più tempo disponibile per dare alla vita individuale e collettiva un senso più nobile dei puri consumi vissuti come rituale massimodella civiltà occidentale. Se vi sono in Italia cinque milioni di persone che si dedicano al volontariato significa inequivocabilmente che i tempi sono maturi per una svolta di grande significato civile. ·Significa, per essere espliciti, che ormai da parte di persone di ogni età e di ogni ceto la «ricerca della felicità» si sta finalmente distaccando dalla pura fruizione di masse crescenti di beni materiali poiché non di solo pane vive l'uomo. Del resto i vuoti lasciati dalla morte delle ideologie totalizzanti, devono es47 sere riempiti con altre forme di attività superiori. La riduzione dell'orario di lavoro è funzionale a questo tipo di nuovi orientamenti civili. La sinistra ha quindi un tema ampio e nobile su cui misurarsi. Non si tratta solo di risolvere il dramma della disoccupazione e di consentire il risanamento della spesa pubblica eliminando pseudo attività economiche costotissime, ma di avviare una mutazione culturale in cui il consumismo cessi di essere il fine della attività economica e il tempo liberato dal vincolo produttivistico sia utilizzato nella solidarietà sociale, culturale, ecologica, morale, spirituale, creativa. Non si pone alla base della concezione politica della sinistra europea una scala nuova di valori, la cui praticabilità necessita di tempo liberato, la sinistra in Europa non pare esista se non per luoghi comuni, rimpianti ed inerzia.

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