{)!,LBIANCO ~ILROSSO iiiiiil•ii di aprirsi come struttura fisica ed educativa all'insieme della comunità cittadina. Sono emersi alcuni filoni di ragionamento ed alcune proposte. Innanzitutto l'esigenza di ricondurre il Pronto Intervento alla propria origine di luogo nel quale abbozzare i «presupposti» di un progetto educativo che completano altri, grazie ad un effettivo coordinamento dei Servizi. In secondo luogo si è messa in evidenza la necessità di costruire luoghi di «Pronta accoglienza» distinti dai Pronto Interventi poiché vi è un numero ormai rilevante di minori appartenente alla fascia della «grande marginalità» per i quali si pone l'esigenza dell'offerta di una soglia minima di servizi (mangiare, lavarsi, dormire, ecc.). Inoltre occorre rilanciare con forza la campagna di affidi come caratteristica di una città dialogante e accogliente, definendo concretamente strutture ed équipes di sostegno alla famiglia multiproblematica che consentano di realizzare condizioni di ricongiungimento positivo tra i minori e famiglie di origine. Per i minori immigrati si è chiesta la costituzione di strutture ad hoc, nelle quali vengano collocati per un periodo breve (1 mese), durante il quale l'Ufficio Stranieri ed il Tribunale per i Minorenni definiscano il loro status decidendo tra l'eventuale uscita dal Paese attraverso l'istituto della ricongiunzione familiare (in alternativa ali' espulsione) oppure il diritto di permanenza nel nostro Paese consentendo di costruire concreti progetti di intregrazione sociale attraverso corsi di alfabetizzazione e formazione professionale. Questo convegno ha riportato «I Martinitt» e «Le Stelline» all'interno del dibattito sui problemi minorili e fa parte di un progetto complessivo di rilancio dell'istituto deciso dal Commissrio Straordinario Antoniazzi. «I Martinitt» e «Le Stelline» hanno una lunga 14 tradizione, sia nella gestione di servizi educativi, sia come luogo di sviluppo e diffusione di idee, di valori. Dopo un periodo di latenza nello stretto dialogo tra l'istituto e la città, Martinitt e Stelline, che gestiscono oggi 8 Comunità che ospitano più di 50 minori, propongono un progetto che si muove su più terreni: - apertura di una Comunità femminile «Stelline» per ragazze adolescenti, aperta anche al «Penale» in convenzione con la Cooperativa «La Grande Casa» di Don Virginio Colmegna che da anni si occupa di minori; - definizione di un intervento «mirato»su «ragazzi a rischio» (ne a scuola ne al lavoro) di formazione ed inserimento nel mercato del lavoro in due zone periferiche indicative come Quarto Oggiaro e Lambrate; - sperimentazione di un intervento «preventivo» nella scuola dell'obbligo cercando di fare scattare i primi campanelli di allarme rispetto all'accumulo di assenze che preludono alla dispersione scolastica ed alla perdita fisiologica di anni di studio. Questi progetti sono realizzati con i distretti scolastici interessati ed il Provveditorato agli Studi di Milano; - fare tornare «I Martinitt» e «Le Stelline» ad essere un luogo di incontro, confronto ed elaborazione di progetti da parte di tutti quei soggetti pubblici e privati che si occupano di minori. Verranno fatti periodicamente incontri residenziali come quello del 26 maggio su temi importanti per la gestione operativa delle Comunità ed Istituti, per il contenuto legislativo ed amministrativo con lo scopo di produrre proposte e richieste verso gli Enti pubblici compresa la produzione di quaderni che mettano in evidenza il livello di solidità teorica raggiunta dai soggetti che operano in questo pezzo fondamentale di realtà che è quello dei minori e dell'adolescenza.
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