Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 41/42 - giu./lug. 1993

{)!L BIANCO ~IL ROSSO PiiidMNM Filippo Tommaso Marinetti Parole in libertà (1915) ·ut""o'°":rt ...r--._u.-.1.,......,_, re particolarmente curata, tanto da coprire nel giro di una settimana tutto il paese dal Nord al Sud e dall'Est all'Ovest, sono certamente finanziate e determinate da una regìa centralizzata, in grado non solo di decidere il numero, la qualità e gli obiettivi degli attacchi, ma anche di regolarne l'intensità in modo da ottenere il massimo effetto di visibilità, paura, disordine, dimostrazione della debolezza delle istituzioni democratiche e attesa di un assetto diverso e di una difesa più decisa dei «veri tedeschi». Le spiegazioni correnti delle gesta dei naziskin spiegano poco, quasi nulla. L'ufficialità non sembra aver molto da dire. Si chiamano in causa la disoccupazione giovanile, il disagio, il disorientamento, il bisogno di ideali che oggi appaiono liquefatti. Soprattutto, si chiama in causa una generica «società», come se fosse una chiave esplicativapasse-partout. Ma i problemi sociali non possono essere sommariamente spiegati in base alla «società». La società in quanto tale, è un'astrazione che non spiega nulla. In genere quando si dà la colpa di tutto alla «società» vuol dire che si rinuncia a spiegare, a trovare cause o condizioni veramente determinanti. Quando tutti sono responsabili più nessuno lo è. La «società», come spiegazione, non vale molto. Non si può trasformare in criterio di spiegazione l'oggetto da spiegare, ossia la società violenta. Inoltre, spiegare tutto vuol dire non spiegare niente. I naziskin sono solo 9 '" ;.,y ~t ·- ·, ...... , \: ........ truppe a piedi da gettare allo sbaraglio. Non dovrebbero, di per sé, preoccupare, a parte il danno e le sofferenze che provocano alle cose e alle persone. Sono solo ignoranti e sprovveduti, vittime di un sistema educativo-scolastico che in Europa non ha saputo chiarire né affrontare i problemi del passato prossimo europeo, il fascismo e il nazismo, forse orfani del muro di Berlino e delle dittature della Germania orientale. Questi problemi sono stati nascosti, come vergogne, ai giovani dalla generazione più anziana, che probabilmente ha avuto un minimo di pudore, non ha trovato il coraggio morale di dire ai propri giovani la verità su se stessa e su di loro. Abbiamo già mostrato più sopra che il tipo di cultura e di educazione prevalente in Europa è in ritardo rispetto al mondo che ci aspetta alle soglie del Duemila. Di per sé, i naziskin non sono importanti; sono solo la bassa truppa, i disperati da sobillare e da mandare avanti a sfogarsi dopo averli debitamente ubriacati di birra e di parole d' ordine prive di senso. Ma sarebbe un errore sottovalutarli in nome dell'irrilevanza numerica. Intanto, non si hanno dati sulla loro consistenza. E poi, come massa di manovra, il loro peso non è indifferente. Non sono, comunque, i naziskin che dovrebbero far pensare - e per questa ragione è probabile che i provvedimenti polizieschi repressivi attualmente allo studio in tutti i paesi europei non è detto che funzionino. Ciò che dovrebbe preoccupare è l'indifferenza, la beata

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