mente protesa in una illusione senza radici. - Lingua greca: la conferma della resistenza, il tocco della volontà libera e appassionata e del piacere Se si prova a vedere quali termini la lingua greca, madre di alcune delle lingue europee, e della cultura come tale, usa per il termine speranza, si trova un termine molto usato, sia nella antichità classica che nel greco della Bibbia. È il termine «elpis», che andrebbe scritto con un apostrofo davanti, per indicare una consonante originaria, il digamma, poi sparita. Il suono del digamma era simile a quello della nostra V, e quindi la radicale originaria era «velp» o anche solo «vel». Eanche qui la sorpresa è interessante. È la stessa radice del latino «velle», {)!LBIANCO '-'L, ILROSSO • 11•t-1§t i M ;1 cioè volere, da cui ,,voluntas». Se poi ci si mette anche la p, addirittura ci si può riconoscere la radice di «voluptas», e cioè piacere. In questo senso uomo di speranza è un uomo capace di volontà libera e appassionata, nel costruire ciò che aspetta, e ciò che vuole si realizzi, e di gioia nel lavoro stesso di realizzazione del suo progetto, che persegue con passione e con il gusto di creare un futuro diverso. Ma il greco ha anche un altro termine, per esprimere la speranza, proprio in particolare del Nuovo Testamento, ma usato anche nella lingua classica. È il termine «upomoné», dal verbo «upoménein », che vuole proprio dire restare solido sotto, resistere senza cedere radicalo alla solidità della base su cui si poggia. 31 .sc~RABOC•· l"\ATERIALIZZAZIONE · ~itf:'.!~'.'ARCHITETTONICA·0I · · SPE.SSOQl·ATf"\OSFERl(l· (c.-.MeR.-'- OOR.MITOIO: ~1!!%.1o,..,) Enrico Prampolini Ritratto futurista del poeta Luciano Folgore (1915) 84 È un termine che ci riporta sopra, al primo significato rilevato nelle lingue neolatine, e che in qualche modo consente di chiudere il cerchio di questa elementare piccolissima ricerca etimologica nel ricco territorio dei termini linguistici che esprimono il nostro linguaggio. Nel misterioso labirinto del percorso della formazione delle lingue, diversissime, ma con analogie sorprendenti e di grande suggestione, è il contributo non solo alla erudizione, ma anche alla capacità di capire i fenomeni umani, la cui vera ricchezza ci viene troppo spesso sottratta dalla nostra cultura, o pseudocultura, abituata al fasi fooddella lingua parlata, e mai pensata, con impoverimentodi tutti. Vale la pena di tentare anche con altri termini. Le sorprese, liete, non mancheranno.
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