Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 41/42 - giu./lug. 1993

Ciò non significa che tali comportamenti siano sempre possibili. Infatti il vincolo reagirà a tale comportamento del governo, facendo nascere un problema di reputazione e di credibilità del governo. Se si perde credibilità per episodi di incoerenza dinamica avvenuti nel passato, difficilmente un annuncio del governo (ad esempio di perseguire un cambio stabile o un tasso di inflazione minimo) sarà creduto dagli agenti economici. L'economia è consapevole di questa possibilità. Un aspetto importante in questo esplicitarsi della dinamica della politica economica è allora la capacità del governo di autovincolarsi nelle proprie intenzioni. In tal caso, l'annuncio di un obiettivo e la rispettiva politica sono sempre credibili. A questo proposito diviene importante non soltanto la relazione dinamica tra settore privato e governo, ma anche le caratteristiche del soggetto che la determina. Cioè le caratteristiche del governo. La capacità di «legarsi le mani» fa sorgere numerosi problemi. Tralasciando questi aspetti è importante sottolineare che tale capacità è comunque tanto maggiore quanto più l'esecutivo è di maggioranza e di lunga durata. In altre parole, la capacità di rispettare i piani di politica economica dipende anche dalla forrriadi governo e dalle istituzioni di politica economica. Esecutivi formati da larghe coalizioni di partiti, con interessi spesso in conflitto, sono per natura instabili e di breve durata. In queste situazioni è ovvio che, ad esempio, un programma Ramon Alva de la Canal La finestra (1925 e.) {) ,Il, BIANCO ~ILROSSO •tJ•AA!•M;J di politica fiscale non potrà essere mantenuto e che le componenti di governo saranno incentivate (se non forzate) dalla realizzazione di miriadi di interessi diversi a comportarsi in modo incoerente con l'intenzione manifestata. Inoltre, ogni singolo esecutivo non avrà nessun interesse ad interiorizzare nel suo programma gli effetti dinamici della sua manovra economica, positivi o negativi che siano, che ricadranno quindi, interamente sulle generazioni e sui governi futuri. Di nuovo, in termini tecnici, ciò significa che il problema del controllo viene effettuato con l'ausilio di una funzione obiettivo del governo fortemente scontata verso il futuro, acuendo il trade-off Ira vantaggi immediati e futuri. Per riallacciarsi a circostanze concrete, si pensi a quello che stanno pagando le generazioni attuali di lavoratori (e quello che dovranno pagare le generazioni future) in termini di pressione fiscale e riduzione di benessere, per gli squilibri fiscali perpetrati nel passato, quando ogni esecutivo annunciava piani di rientro dal deficit e dal debito pubblico che incoerentemente non manteneva. O, ancora, si pensi alle riformulazioni cui erano soggette le leggi finanziarie in Parlamento, fino al totale stravolgimento del piano di intervento fiscale originario o, come alternativa, fino alla crisi di governo. È bene sottolineare che ogni lassa è distorsiva (tranne pochissime eccezioni), nel senso che induce gli agenti economici a mutare il loro comportamento ottimale verso una scelta altri73 menti sub-ottimale. Analogamente, ogni manovra espansiva della spesa pubblica (ma anche ogni manovra monetaria) e decisione sul suo finanziamento ha rilevanti effetti sul risparmio dell'economia e quindi, in ultima analisi, sullo sviluppo dell'economia. In questo senso, ogni manovra non è fine a se stessa, così come il raggiungimento di una situazione di equilibrio di bilancio da una situazione di squilibrio non esaurisce gli effetti di una manovra orientata a tale scopo, ma si producono ripercussioni dinamiche che possono provocare, in pochi anni, una situazione insostenibile. Al contrario, spesso le manovre di politica economica sono state effettuale per risolvere problemi immediati, semplicemente spostandoli (e ingigantendoli) nel futuro. Una volta divenuti di tale dimensione da non essere più rinviabili, hanno prodotto una conoscenza del problema e una coscienza della situazione che ha condotto i soggetti economici a pensare alle istituzioni politiche in modo diverso. L'aspetto istituzionale è quindi importante per rendere chiare le relazioni dinamiche Ira obiettivi di politica economica e vincoli, sebbene esso non sia comunque sufficiente. A questo proposito è necessario un grado di conoscenza delle relazioni dinamiche di comportamento degli agenti economici, della loro percezione e quindi della loro capacità di reazione a shock di varia natura e alle diverse politiche economiche; ed infine degli effetti di lungo periodo che questi comportamenti determinano tra le variabili macroeconomiche.

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