Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 41/42 - giu./lug. 1993

Dli-, BIANCO ~ILROSSO 111--1m1•M;J Ladinamicdaellescelteconomiche, istituzioenciomportamenctoinomici L e decisioni di politica economica producono sempre effetti di natura dinamica. Questi effetti rendono più problematici la definizione degli obiettivi e l'utilizzo degli strumenti per raggiungerli e, inoltre, si ripercuotono sul carattere delle decisioni stesse. Il paradigma su cui si fonda la moderna analisi economica è quello dell'ottimizzazione. Il comportamento di un agente economico, consumatore o impresa, è considerato come il risultalo di un processo di massimizzazione di una funzione di utilità (o minimizzazione di una funzione di costo). Ovviamente il consumatore avrà tra gli argomenti di questa funzione il consumo, mentre l'impresa massimizzerà i profitti. Questi processi di ottimizzazione, che determinano il comportamento di una economia, sono comunque processi di ottimizzazione vincolata. Ad esempio, il consumatore potrà ottimizzare la sua funzione di utilità ma sarà soggetto al vincolo dell'ammontare del reddito disponibile. In modo analogo, i programmi di politica economica dovrebbero costituire il risultato di un piano ottimo, determinato con l'ausilio di una funzione obiettivo del governo i cui argomenti dovrebbero, di volta in volta, stabilire le priorità sui vari largets (inflazione, disoccupazione, crescila, disavanzo con l'estero, e così via) e gli strumenti per ottenerli. In maniera simile agli altri agenti economici, la manovra fiscale o monetaria ottimale è comunque vincolata: il vincolo ora è costituito dall'intera ecodi BrunoChiarini nomia; cioè dall'intero intreccio di relazioni e parametri economici che determinano tutte le variabili macroeconomiche e che presumibilmente reagiranno alla manovra economica. In termini tecnici, il problema della politica economica è un problema di controllo ottimo: date le condizioni dell'economia e i suoi aspetti dinamici, si scelgono i valori ottimali degli strumenti (spese pubbliche, sistema impositivo, base monetaria, indebitamento e tassi di interesse) per ottenere, o avvicinare, gli obiettivi prefissali. Risulta ovvio che se la politica economica ha come vincolo il sistema G.Balla Ritratto di Silvio Mix ( 1926) 72 economico stesso, ed essendo quest'ultimo necessariamente dinamico, il problema della politica economica e della scelta degli strumenti assume un carattere strettamente dinamico. Questo aspetto dinamico è più complesso di quanto si potrebbe pensare in prima approssimazione. Nel determinare una manovra ottimale, nel senso sopra definito, si deve tener conto, infatti, di come reagiranno gli agenti economici che costituiscono il sistema economico; cioè di come reagirà il vincolo del processo di ottimizzazione. Ciò significa che nel determinare il piano economico, si deve conoscere con certezza il loro comportamento, lenendo in conto i loro movimenti, le loro inerzie e le loro attese, che potrebbero in qualche modo ostacolare la manovra, o renderla vana o addirittura invertirne il segno (produrre effetti negativi in termini di obiettivi che si vogliono perseguire). Ma anche il governo stesso può complicare gli aspetti dinamici della politica economica. In letteratura è infatti noto il fenomeno del!' «incoerenza dinamica» del policymaker. Il governo può infatti anticipare i suoi scopi, annunciando di voler perseguire particolari politiche in funzione di determinati obiettivi, inducendo il «vincolo» (il sistema economico) a reagire di conseguenza. Tuttavia se la politica annunciata può essere ottimale per il governo prima di essere effettuata e perfino durante una prima fase di attuazione, può altresì divenire successivamente sub-ottimale. Cioè si può creare la situazione per cui è ottimale cambiare politica «tradendo» le attese.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==