il ritmo di sviluppo di altri paesi, come invece sta avvenendo da alcuni anni. La collaborazione dell'Italia nel quadro internazionale futuro sarà rilevante solo nei limiti in cui non vi saranno differenze notevoli di sviluppo umano rispetto ai paesi europei in posizione migliore. Occorre aggiungere che le dimensioni dell'evoluzione demografica accennate in precedenza rendono eviJ}!LBIANCO ~ILROSSO 1•11 r-1#1 1, a dente che i rapporti internazionali difficilmente potranno essere equilibrati se non vi saranno sistemi integrati (su piano economico, sociale, politico) a livello internazionale che si confrontino coinvolgendo quote rilevanti della popolazione mondiale. Si ritiene dunque che l'Europa intera potrà giocare un ruolo rilevante se, grazie ad una coesione economica e sociale adeguata rigaurdante tutto il continente europeo (compresi i paesi del Sud e dell'Est europeo), il processo di integrazione europea andrà avanti, sia nella direzione dell'unificazione politica (oltreché dell'unificazione economica e sociale), sia nella direzione dell'ampliamento della Comunità Europea. In questa luce, l'Italia potrà essere partecipe di una gestione del futuro impostata e realizzata sempre più a livello europeo. L'ambienteil futuro: tantespinee nienterose? F iorellini e animaletti rappresentano, nel!'opinione pubblica e nella cultura politica mediamente diffusa, l'immagine dell'ambientalismo. Fiorellini e animaletti sono certamente questioni più importanti e globali di quanto opinione pubblica e cultura politica generalmente assumano e tuttavia questa immagine svia la comprensione di una problematica - la questione ambientale - che si gioca piuttosto su piani molto più «strutturali» - l'economia e l'organizzazione della società - come, vanamente sin qui, il movimento ambientalista ha cercato di far comprendere. 1. Abbiamo alle spalle due secoli di storia delle società industriali. Dalla dialettica delle forze sociali si è venuto configurando quell'assetto che ha caratterizzato il capitalismo occidentale: reinvestimenti di parte dei profitti, espansione delle produzioni, dell' occupazione, dei consumi. In questa forma si sono definite le stabilità di quedi Gianni Mattioli sto sistema di rapporti: la stabilità sociale innanzitutto, ma anche il vero e proprio equilibrio strutturale, giacché le produzioni si possono espandere se, parallelamente, si espandono i consumi e questi, a loro volta si espandono se si attua la appropriata tensione della domanda. Sono, tutti questi, aspetti ben noti e investigati dalla scienza economica. Ben noto il paradosso di questo equilibrio: in definitiva, se la domanda deve tirare, essa deve «fingere» una ricchezza superiore a quella che viene offerta: da qui uno dei fattori dell'intrinseca instabilità di questo equilibrio, con le ricorrenti crisi, conflittualità tra settori produttivi e tra aree geografiche. Va però sottolineata qui la necessità dell'ampliamento e dei consumi e delle produzioni come vero e proprio fattore di stabilità, ben più potente di tante lotte sociali nell'allargamento delle fasce sociali ali' accesso ai consumi, per quanto poco esaltante possa essere questa considerazione. Questo meccanismo - proprio dell'area delle società industriali avanza69 te - ha funzionato come sistema aperto, risucchiando continuamente risorse dall'esterno: risorse prelevate dai paesi del resto del mondo, in forma diretta durante il periodo del colonialismo, e in forma più mediata nell'epoca attuale in cui il prelievo avviene attraverso le forme dello scambio ineguale risorse/tecnologie. Oggi questo scambio tende ad assumere una ulteriore valenza, quella cioé di allargare i confini del sistema produzione/consumi, per una necessità - ancora - strutturale che caratterizza il nuovo tempo in cui da qualche decennio stiamo entrando e, come vedremo, il ruolo della questione ambientale. 2. Ma prima di addentrarci su questo punto veramente cruciale, vanno sottolineate alcune conseguenze del meccanismo espansivo sopra ricordato, quelle conseguenze che si sogliono riassumere nei termini della «società dei consumi», spesso con giudizi fortemente negativi che tuttavia scivolano facilmente sul piano del giudizio morale e dei comportamenti individuali,
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