ducia cieca, la fede assolta negli strumenti della scienza e della tecnica, di cui sono vissute un paio di generazioni del nostro secolo. Resta il fatto che il Duemila è più che mai alle porte, nonostante tutte le previsioni e tutti i tentativi di foggiarlo secondo i desideri di qualcuno. È finito, con il crollo dell'impero dell'Est, il rischio della catastrofe bellica nucleare ma aumentano, dicono, i rischi della catastrofe nucleare pacifica, in molte parti del mondo. Non c'è più lo scontro tra i blocchi, ma una serie infinita di scontri. Nessuno oserebbe più considerare la natura come un oggetto da manipolare a piacere e senza limiti, ma nei fatti il nostro ambiente diventa sempre più invivibile a noi stessi. Torna il bisogno di ascetismo e di religione, ma insieme appare minaccioso un dividere il mondo, e alcune regioni di esso, secondo religione, razza, costumi e appartenenze di sangue ... L'Apocalisse, oggi, ha, o può avere, molti nomi: sovrappopolazione, Aids, raggi solari, disastro ecologico, fame mondiale ... Dicono, o dicevano, che il tempo risponde a tutto. Sarà vero, ma sembra che le domande, invece di diminuire, aumentino. Una cosa certa e che dal futuro non vengono le lezioni. Esse vengono, semmai, dal passalo. E guardare a questo può essere la prima cosa da fare per andare avanti, come a prendere la rincorsa per un salto. Il Millennio passato, in ogni caso, ha dato molto. Un elenco delle scoperte è lunghissimo, dalla polvere da sparo, invenzione cinese di circa l'anno Mille, al solfeggio e alle noie musicali (1026), alla Magna Charta, cellula germinale della democrazia (1215), ai viaggi di Marco Polo in Asia (12711295), alle prime armi da fuoco ( 1326), all'invenzione della stampa con caratteri mobili da parie di Gutemberg (1455), alla scoperta e colonizzazione dell'America, alla Riforma, alla teoria eliocentrica di Copernico (1543), alle prime osservazioni astronomiche con il telescopio (1609), alla fondazione della geometria analitica (1637), alla {)!L BIANCO ~ILROSSO •1•1t--'ff1l•M; Morton L. Schamberg Senza Titolo (1916 c.) teoria della gravitazione universale (1685), alla prima macchina a vapore (1712), alla rivoluzione industriale in Inghilterra (1760-1840), alla Dichiarazione di Indipendenza americana (1776), alla Rivoluzione francese (1789), alla invenzione della pila di Alessandro Volta (1800), alla prima immagine fotografica della storia (1826), al prototipo di macchina analitica, primo abbozzo del computer (1833), al primo brevetto di un apparecchio per la refrigerazione (1833), al primo ascensore Otis (1852), alla prima lega in acciaio (1856), che con l'ascensore rende pensabili i grattacieli, alla ipotesi della evoluzione nella origine della specie (1859), al primo motore a combustione interna (1860), alla abolizione della schiavitù negli Usa (1862), al telefono (1875), alla lampadina (1879), al prototipo del moderno motore a benzina (1885), all'invenzione del cinema (1895), al telegrafo senza fili (1896), alla scoperta della radialtivilà (1898), a «L'Interpretazione dei sogni» di Freud (1900)... Mancavano altri cento anni. E tutti sappiamo quante altre cose sono arrivate, fino ad oggi. Basterà ricordare il colonialismo imperialista, l'aereo, l'atomo, la relatività, due guerre mondiali, la radio, la Tv, la pillola, l'Onu, la Carla dei diritti umani, la penicillina, il comunismo, il Dna, il rock, i voli spaziali, l'Aids, la robotica, la cibernetica, l'elettronica sempre più raffinata, la realtà virtuale, e tante altre cose ... Si è comincialo a parlare, e a pensare, anche ai limiti dello sviluppo, non 55 per ragioni filosofiche o religiose, ma per ragioni matematiche e di autocoscienza scientifica e tecnica. Le riflessioni molteplici sulla distribuzione delle risorse, e sulla sua ingiustizia crescente, sui limiti del nazionalismo, sugli equilibri ambientali, sullo sviluppo compatibile, sulle resistenze dei razzismi e dei fanatismi religiosi ed antireligiosi, sul ruolo internazionale del mercato, sulla competizione Ira Continenti, e tra Nord e Sud del mondo. L'incognita India, l'incognita Cina, e simili. .. Che ci riserva il XXI secolo? Dicono che basteranno pochi decenni per rendere irriconoscibile il mondo. E c'è da crederlo, ma è difficile, davvero, dire come sarà, energia, tempo libero, trasporti, computer, case, guerre ... Tutto, se ci sarà, sarà diverso. E la famiglia umana? Figli con tanti genitori. Genitori con niente figli. Matrimoni a catena. Nuclei sempre più fragili. Nonni sempre più giovani. Case sempre più piccole ... Nevrosi sempre più diffuse, convivenza Ira individui e nazioni sempre più esposta a variazioni imprevedibili. E la scuola? E la politica? E il mercato? E il ruolo della finanza? E la cultura? Domande cui appare difficile dare una sola risposta, che non sia un timore, o un desiderio. E la stessa vita biologica dell'uomo? Trapianti, clonazioni, prevenzione, vaccini, allungamento della vita, controlli del Dna, esperimenti genetici, con il pro e il contro di ognuna di queste prospettive ... È presunzione, allora, pensare a tutto questo? Si, se si pensa di rispondere a tutto, o anche di esaminare tutto. No, se ci si limita in quantità, - pochi spunti, e selezionati -, e soprattutto in qualità, niente pretese di chiudere cerchi irrealistici, niente supponenza da specialisti, niente altro che un tentativo, da correggere, da riprendere, da criticare, da far sorridere gli esperii, da far arricciare il naso agli specialisti. Un coro, non sempre intonato, di tante piccole voci. Un servizio al lettore de «Il Bianco e il Rosso».
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