Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 41/42 - giu./lug. 1993

D!L BIANCO ~ILROSSO Miiiiliii Ciautosospendiamo daquestoPsiimpresentabile Dichiarazione dei socialisti del Comitato Direttivo Filtea-Cgil L e vicende che hanno riguardato in questi ultimi giorni il Psi evidenziano tutta l'ampiezza della sua crisi politica e morale. Il susseguirsi di errori politici, a testimonianza della distonia con la società civile e della non comprensione dei profondissimi mutamenti della stessa politica, e l'incapacità di affrontare efficacemente la questione morale contribuiscono in misura decisiva al discredito dell'azione socialista, alla sua marginalità e, forse, anche alla scomparsa di valori, idealità, vissuti politici e sociali che hanno costituito non poca parte della storia di questo nostro Paese. Di fronte a questa situazione di fallimento politico; di fronte ad una opinione pubblica che ha identificato (anche nelle ultime tornate elettorali), nella critica feroce al sistema dei partiti, al Psi come la forza politica più coinvolta sarebbe stata necessaria una sçelta radicale di rinnovamento delle vecchie pratiche politiche e dei vecchi gruppi dirigenti. Invece di orientare, con una tenace ed autonoma iniziativa politica, la ricerca del Psi verso la costruzione di una sinistra di governo che partendo dai socialisti, dai pidiessini e dai socialdemocratici guardasse agli ambientalisti, ai laici progressisti ed alla parte più dinamica del mondo cattolico si è sostanzialmente riproposta una linea che faceva perno sull'accordo con la Democrazia Cristiana. La questione morale, inoltre, ha permesso di evidenziare come un sistema di potere, al centro e in periferia, abbia potuto perpetuarsi sulla base non di una vitale dialettica politica, ma di logiche burocratiche e di gruppo completamente estranee e impermeabili alla nuova domanda proveniente da una società in fermento ed in tumultuoso mutamento. 50 Soprattutto sulla questione istituzionale ed elettorale si è potuto valutare come l'azione della maggioranza dei gruppi parlamentari usasse le proprie scelte da un lato per ostacolare l'azione di rinnovamento nel Psi e dall'altro per creare le condizioni per una sempre più improbabile autotutela e autoconservazione. Mentre sarebbe stato necessario offrire ai cittadini la possibilità di scegliere, con il sistema uninominale a doppio turno, non solo i candidati ma anche lo schieramento politico con la opzione dell'uninominale secco si intende conservare spazi di manovra per gruppi e singoli a discapito di una grande operazione politica. La crisi del gruppo dirigente del Partito e la elezione di un nuovo Segretario non hanno permesso di realizzare le condizioni per ridare vitalità al Psi. Non si intravedono, infatti, né nuove proposte politiche in grado di porre il Psi in sintonia con i cambiamenti e le domande presenti nel Paese, né quell'azzeramento dei gruppi dirigenti che potesse consentire il ricambio e il recupero di una credibilità politica ed etica che è la condizione per dare forza, propulsione e udienza ad un nuovo progetto socialista. Questa situazione ha già prodotto una lacera - zione profonda tra iscritti ed elettori socialisti la quale ha determinato una fuga dalla militanza delle energie migliori e una perdita di consenso elettorale. In tale difficilissima e, forse, irrimediabile crisi l'obiettivo dei socialisti, di coloro che non si rassegnano alla fine di un patrimonio storico e politico, di una grande stagione di lotte per il progresso, per i diritti sociali e civili, per laripropos1z10ne di grandi idee di solidarietà e uguaglianza, deve essere quello di creare le

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