Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 41/42 - giu./lug. 1993

D!L BIANCO ~ILROSSO t+iiiidlii+i Psi:romperecolcraxismo. Cercarenuoveconvergenze di Valdo Spini - 1Psi ha vissuto negli ultimi anni una fase di apparente crescita basata prevalentemente sull'ap- 1 plicazione di regole incompatibili con i principi di una sana democrazia. Il problema che si pone oggi a chi ha militato per lungo tempo nel partito socialista consiste nell'avanzare nuove proposte - che rompano con il recente passato, riscoprano i valori della tradizione e si pongano in sintonia con le nuove e talvolta drammatiche esigenze del nostro Paese. Questi propositi possono essere comuni a molti esponenti del Psi, ma variando le valutazioni e talvolta anche le persone è ovvio che possano variare anche i progetti. La mia valutazione è che il Psi non possa risollevarsi se non prende atto senza autoinfingimenti che non solo la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica lo considera un corpo contaminato, che non solo l'eccesso di divisioni nel suo interno rischia di declassarlo ad interlocutore di scarsa rilevanza nei confronti degli altri raggruppamenti politici, ma che i nuovi orientamenti dei cittadini, confermati dalle recenti elezioni amministrative, impongono aggregazioni disponibili al cambiamento e progetti più aderenti alle reali necessità. Le convenzioni nazionali dei circoli di cultura di area socialista, che si sono svolte il 2 maggio scorso a Firenze ed il successivo 29 maggio a Roma, hanno dibattuto questi temi, sia di collocazione che di programma. La III Convenzione, che si svolgerà il 9 luglio a Roma, trarrà le conclusioni da questi dibattiti ai quali possono partecipare tutti coloro che, iscritti, simpatizzanti o semplici osservatori hanno a cuore le sorti del socialismo riformista o lo ritengono comunque una componente essenziale della nostra demo46 crazia, escludendo unicamente coloro che hanno visto nel Psi lo strumento per realizzare obiettivi personali illegittimi o addirittura profitti illeciti. Lo scopo di queste assemblee è dunque quello di fissare un terreno di dialogo e di con - franto per costruire una reale democrazia del1' alternanza. Le recenti elezioni hanno confermato che l'idea socialista, quella che si ispira agli ideali di libertà e giustizia che furono propri dei fratelli Rosselli, non può essere né ristretta agli attuali confini del Psi né identificata con le responsabilità del passato, ma deve favorire il colloquio con le diverse aree di un potenziale schieramento progressista maggioritario che si ponga fra Segni e Pds includendo ambientalisti e quanto rimane del polo laico-progressista. Sono indicazioni che ho già dato in un articolo pubblicato sull'Unità del 16 giugno e che qui confermo nella loro interezza ribadendo che il mio intento, insieme con quello dei parlamentari e degli esponenti socialisti che si riconoscono nel mio stesso programma, non è rivolto né a formare nel Psi una corrente né a preludere una scissione. Vuole essere invece un'azione di trascinamento dell'intero partito e di chi vi aderisca dall'esterno, ponendo come limite invalicabile solo il confine tra i buoni e i cattivi propositi, tra l'onestà, la pulizia, la lealtà ed il loro contrario. Ma tenendo altresì presente che le prossime elezioni politiche renderanno indispensabili nuove aggregazioni e nuove convergenze, pur nel rispetto del pluralismo delle provenienze. In tale contesto i circoli di area socialista debbono concorrere alle affermazioni di una vera e propria sinistra di governo. Insomma, né scissioni né divisioni, ma convergenze tra forze progressiste che vogliono impegnarsi nella costruzione del nuovo.

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