_QJJ, BIANCO lXll,ROSSO iliiiiCiliiW Giacomo Balla Costume metallico per balletto (1918) Per questo vi chiedo di animare la nostra discussione con tutte le ricchezze delle riflessioni di cui siamo capaci. Ma facciamolo mostrando al Paese non una forza divisa, umiliata, sconfitta. Non chiedo a nessuno di rinunciare alle proprie opinioni. Vi prego solo di scegliere la strada alta e nobile di un vero confronto politico, carico di passione, ma anche di equilibrio e responsabilità. Da qui voglio partire. È stato detto più volte in questi giorni che quello della politica è il vero terreno di verifica della quantità di consenso che c'è tra di noi. Penso che essa può aiutarci, al contrario, a tornare a pieno titolo, nel cuore della grande battaglia per il cambiamento che si svolge oggi e qui. Voglio essere chiaro su questo passaggio: non penso sia possibile rifare il verso alla storia del passato: quello più recente e quello più remoto. Propongo alla Vostra riflessione attenta la scelta della «terza fase» della stagione autonomista del Psi. Non sarà uguale alla prima perché non ci sono più l'impero sovietico ed il più grande Partito comunista dell'Europa occidentale. Non sarà uguale alla seconda perché dobbiamo abbandonare per sempre l'illusione che si vince se si è capaci di conquistare la collina più alta, una «Rocca» piazzata bene, un «Passo» collocato in una posizione strategica. Solo i vecchi manuali della politica possono indurci a ricorrere a questi residui del passato. Anche se talvolta ci capita di osservare, come faceva Emilio Lusso a proposito dei manuali mili38 tari, che essi sono uguali in tutto il mondo: inducono, ovunque, tutti i generali allo stesso errore. Scelta autonomista vuol dire oggi sprigionare una fantasia creativa con la quale tentare di ricostruire una sinistra riformista, riformatrice, laica, democratica, capace di dare al Paese la speranza che si possa uscire per sempre dalle difficoltà gravi di questi anni. Osservo il fatto che la politica del Paese vive senza il protagonismo di una forza come la nostra, dopo che per qualche decennio il Psi ha animato, prodotto, provocato i fatti politici che hanno cambiato la storia dell'Italia. Tornare a fare politica vuol dire scegliere ogni giorno di animare il dibattito con proposte, idee, sollecitazioni che abbiano una direzione di marcia visibile, un fine, un obiettivo. Ma tutto rischia di diventare gioco sterile, pura tattica di un vertice che si avvita attorno a sé stesso se non sappiamo premettere valori, regole, novità, trasparenze che aiutino tutti a ritrovare il gusto dell'impegno. Se devo scegliere il valore più grande per una forza che innanzi tutto deve ritrovare amore erispetto di sé stessa sento molto forte il richiamo alla stagione più esaltante per tutta una generazione di socialisti: penso alla grande battaglia autonomista di Nenni e di Lombardi. Possiamo scegliere tanti altri valori fondanti. Ma pensateci bene compagni: quello dell'autonomia è l'unico valore che unisce certamente tutti dentro e fuori questa sala. L'orgogliosa difesa delle ragioni socialiste ripara i nostri militanti della amarezza più grande: essersi visti crollare addosso il loro mondo mentre finiva in macerie il mondo che aveva animato
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