D!LBIANCO "-'L, ILROSSO tNI ili I i it+t Psiinbilico Psi in agonia? Certamente in subbuglio. Dopo un segretario durato 6000 giorni, quasi 16 anni, eccone due in tre mesi. Dopo i numeri in crescita dell'onda lunga, ecco le frazioni di decimi. Dopo i «trionfi» nazionali e internazionali ecco gli «avvisi di garanzia» e il discredito della gente, che era cominciato da anni. La vicenda ultima del Psi, allo scadere quasi simbolico dei suoi 100 anni, è la dimostrazione palmare che la politica non si può reggere solo sul potere e sulle ambizioni, sulle parole e sul carisma di un capo o presunto tale. Occorrono idee, non contraddette continuamente dai fatti. Occorrono programmi credibili su cui rendere conto agli elettori. Occorre una credibilità morale non comperabile sul mercato. Anche l'Italia ha avuto il suo «socialismo reale», reale nel senso di realtà, reale nel senso di regalità di un monarca che da anni non vedeva più i fatti della vita degli uomini e delle donne comuni, che poi sono quelli che votano ... I giudici hanno solo offerto l'occasione di rivelarsi al malessere che covava, alla separazione che si era creata, al vuoto che aveva sostituito le idee, i valori, i programmi. E ora? Finisce un Psi, ma la storia continua. Per dare ai nostri lettori una documentazione minima degli ultimi eventi del Psi pubblichiamo di seguito la nota con cui Giorgio Benvenuto ha comunicato le sue dimissioni da segretario del Psi, la dichiarazione con cui Ottaviano Del Turco ha accettato di succedergli, una riflessione sull'argomento di Pierre Carniti, un intervento di Valdo Spini e tre documenti di sindacalisti socialisti sulla situazione attuale del Psi. Il dibattito, come la storia, non termina certamente qui (G. G.). 31
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