{)!L BIANCO ~ILROSSO tiiiidliM ( \ ...... _.,.. ·· ...... ' ~ ~\A.,Lt4..:L 1 ~_·: •• ,~~: • \.) ••·· ·-. - , . ·. "') .. ) CarloCarrà Automobile in corsa ( 1910) glia, ed insieme proporzionale alla quantità ed alla qualità del lavoro, La seconda parte della direttiva costituzionale è stata in passato largamente mortificata. Rivalutarla è necessario in assoluto. Lo è tanto più in un momento come l'attuale in cui è urgente distribuire bene le risorse scarse e rimotivare i dipendenti pubblici alla qualità del lavoro. Ciò richiede sia una migliore organizzazione del lavoro sia una retribuzione meglio rapportata ai contributi qualitativi e quantitativi del lavoro. Per andare in tale direzione occorre anche qui anzitutto rimuovere ostacoli passati: penso ad esempio ai fondi cosiddetti di produttività introdotti dai precedenti contratti, che hanno più impedito che favorito la incentivazione retributiva. Differenziare le retribuzioni secondo obiettivi incentivanti che tengano conto non solo della produttività, ma della qualità del servizio non è semplice nel pubblico impiego; ma le formule e le esperienze esistono, anche in alcuni casi italiani. Si tratta di discuterle a fondo e di applicare coerentemente i criteri più adatti nelle singole amministrazioni. 21 . ._ Applicare coerentemente implica che si dovranno utilizzare criteri atti a compensare ex post la qualità e produttività effettivamente realizzate nel servizio pubblico, non a pagare inanticipo una produttività ipotetica. Questo è il contenuto essenziale della contrattazione decentrata, cui la nuova legislazione ha fatto una importante apertura di credito. Da questo punto di vista il rapporto fra contrattazione centrale e decentrata delineato dal decreto 29/1993 costituisce una soluzione equilibrata, anche per il settore privato, dove tale rapporto è controverso da decenni. Tutti i temi accennati presuppongono scelte di fondo circa il modello di amministrazione pubblica che si vuole costruire e circa le modalità di impiego e le risorse che si vogliono adottare nel settore pubblico. Solo se si attiva un circolo virtuoso fra migliore organizzazione del lavoro, maggiore qualità ed efficienza del servizio, migliore utilizzo e distribuzione del personale si possono recuperare risorse economiche per i pubblici dipendenti e rilanciare un'immagine positiva del serviziopubblico.
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