neva il perdono certo e la penitenza del digiuno e dell'elemosina». Ci viene difficile, attraverso questo libro intenso, lacerante, semplice ma complesso, riconoscere, dalle prime pagine, un Francesco ribelle. Il libro di Bertin ci accompagna in un percorso umano che vuole essere totale e personale. Che la Chiesa, l'Istituzione, poi avoca a sé. E che, in questa «istituzionalizzazione», cessa di essere ciò che era iniziato, per diventare una doppia sconfitta: personale ma forse necessaria. Non capiamo, non ci viene spiegato, il perché della capitolazione. Ci rimane l'effetto più profondo e lacerante: il senso definitivo della sconfitta. Non so se l'autore voleva raccontarci l'imposMario Bertin, Francesco, Ed. Protagon, Perugia 1993, pag. 160, L. 24.000 Dl.LBIANCO OILILROSSO t-11+11,11 sibilità della santità. Noi abbiamo tratto il convincimento doloroso, ma per noi ricchissimo, che ogni avventura umana è unica e inequiparabile, e solo così può essere conosciuta ed amata, ma mai imitata. Solo così, nella sua unicità, può diventare esemplare. Avevano ragione il cardinale Ugolino e il «traditore» Elia: le prescrizioni di Francesco sono inapplicabili, le sue regole insopportabili, la sua esperienza irripetibile. Ragione, per Francesco, per noi tutti, per rifuggire alla Regola. Ragione necessaria, per l'Istituzione, per definirla e canonizzarla; e così distruggerla. Per questo, le pagine che abbiamo amalo sopra tutte sono quelle della Regola imposta, o accettata. Niente ma54 nicheismi: il cardinale Ugolino, frate Elia, non sono schematizzati come il maligno: perseguono disegni umani. Francesco risponde con la «sua» Regola: «Èattraverso il denaro che il demonio è entrato nel mondo con le sue schiere. [... ] È per il denaro che l'uomo ha cominciato a uccidere. Che l'uomo continua a uccidere. Maledetto denaro che sei diventato le misura del mondo». Infine la morte. «In un lampo il ricordo, come era venuto, si cancellò. - Ascolta il mio lamento. Perché sono troppo umiliato». Si, c'era ancora molto da scrivere su Francesco. A libro chiuso, a libro finito, sono terminate tutte le domande.
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