~!L'BIANCO l.XILROSSO INTERVENTI Criminalitoàrganizzata e sottosviluppeoconomico di AntonioPreiti s pesso gli aspetti della presenza della criminalità sono trattati solo dal punto di vista dell'ordine pubblico e dell'economia, occorre invece fare alcune valutazioni sulla sua incidenza qualitativa. Un primo processo, che avviene al livello molecolare, e perciò meno visibile (e meno quantificabile) ma più incidente di altri fenomeni illeciti che sono facilmente sintetizzabili entro indicatori numerici, è la continua instillazione di sfiducia (e perciò nelle relazioni interpersonali come in quelle fra soggetti collettivi) che l'attività illecita produce. Qui non si fa riferimento tanto ai «classici» reati (furti, rapine, ecc.), ma a quelli di natura economica (dalle truffe alle estorsioni; dall'emissione di assegni a vuoto al mancato rispetto dei contratti; dalla concorrenza sleale ai falsifallimenti). Partendo dal presupposto che da ogni scambio economico (sia esso commerciale sia esso produttivo) nasce un reciproco rapporto di fiducia, è evidente che ogni qual volta si verifica un episodio di «tradimento della fiducia», aumenta il livello generale di diffidenza collettiva (e di ciascuno verso tutti gli altri), e perciò diminuisce l'«entusiasmo» a intraprendere nuove e azzardate iniziative economiche, con la conseguenza di un rallentamento generale dell'attivismo economico. 47 Anzi, per continuare con l'esempio, se si percepisse che il livello di sfiducia fosse totale, nessuno farebbe più e si sarebbe alla stagnazione più piena delle attività economiche. Sempre su questo tema è da rilevare che la sfiducia costa più della fiducia, nel senso che chi deve far fronte ad aspettative di sfiducia ha costi ulteriori (dalle assicurazioni, all'acquisizione delle informazioni), sicché l'agire illecito scardina sin dalle fondamenta i presupposti del!'agire economico. D'altro canto, la crescita della sfiducia va di pari passo con la riduzione degli spazi dove vige il «mercato», come regola in cui ciascuno cerca di collocare il prodotto a trovare i fattori produttivi secondo il meccanismo della domanda, dell'offerta e del loro confluire a formare i prezzi. Il meccanismo di mercato, in un certo senso, serve a «sublimare» l'aggressività dei comportamenti per incanalarli proficuamente entro il corso delle regole dell'economia, delle competenze specifiche, della capacità commerciale. È evidente che ogni qual volta uno spazio di mercato, nel senso della libera concorrenza, si restringe, restando immutati i bisogni e le intenzionalità diffuse di ascesa economica, si arriva a una regressione verso la concorrenza senza la mediazione delle regole del mercato e vince chi è più aggressivo, questa volta non in sensometaforico.
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